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Whirpool: stop definitivo al sito di Napoli il 31 ottobre. I sindacati chiedono il blocco dei licenziamenti.

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Ph. Fabio Sasso/ F.P.A.

Nuove proposte dal settore automotive, scendono in campo Adler e Htl Fitting

Si e’ concluso con un nulla di fatto la riunione di ieri via web tra Mise, il ministro per il Sud, Provenzano, i vertici dell’azienda e i rappresentanti sindacali. Ancora una volta l’azienda ha espresso la volontà di procedere alla cessazione dei sito napoletano  entro il 31 ottobre prossimo. È stato l’amministratore delegato della multinazionale americana, Luigi La Morgia, a ribadirlo “Confermiamo la cessazione produzione a Napoli il 31 ottobre 2020”, non lasciando spazio ad alcuna trattativa e ha aggiunto ”dobbiamo discutere il modo di assorbire la maggior parte degli esuberi”. Seconda La Morgia, a causa del Covid tra aprile e maggio si sarebbe avuta una perdita del 19% della produzione e  per questo dal 13 luglio l’azienda propone incentivi ai lavoratori disposti a lasciare il posto. La multinazionale americana, d’altro canto, ha confermato l’impegno a investire in italia 250 milioni di euro entro il 2021 da distribuire negli altri siti italiani Ad oggi sono stati investiti 90 milioni di euro, entro il 2020 ne saranno investiti 70 e il resto nel 2021.

Dura la replica di Patuanelli, ministro dello svilupp economico, che ha ricordato che per continuare la produzione a Napoli sono stati messi a disposizone quasi 50 milioni di euro dal governo e Regione Campania, e ha ribadito che mantenere aperto lo stabilimento di Napoli resta “il piano A’, ma  con Invitalia si stanno prendendo in considerazione delle valide alternative. Intanto Invitalia, agenzia nazionale per gli investimenti, fa sapere che Adler e  Htl Fitting entrambe del settore automotive, realtà industriali solide e con esperienza consolidata in Campania,  insieme ad un terzo soggetto al momento sconosciuto, hanno espresso il loro interesse e sarebbero disposte ad assorbire 280 dei 420 lavoratori campani entro 18 mesi .

I  sindacati che  temono la riedizione del fallimento di altri salvataggi, si schierano compatti al fianco  dei lavoratori e chiedono  lo stop ai licenziamenti  e che la vertenza sia gestita da Palazzo Chigi. “La vertenza deve tornare all’attenzione del premier Conte perché è evidente, dagli interventi di oggi dei Ministri al tavolo, che ci sono opinioni diverse all’interno del Governo”, ha dichiarato Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom.

Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm chiede “al governo di sciogliere l’ambiguità. L’accordo che Whirlpool sta violando è stato siglato a ottobre 2018 presso il ministero dello Sviluppo economico e almeno questo dovrebbe indurre il governo a schierarsi con i lavoratori e a chiedere alla multinazionale il rispetto degli impegni assunti. Invece cogliamo segnali molto ambigui e quindi chiederemo alla Presidenza del Consiglio di riconvocare convocare il tavolo”. Per l’Ugl “l’ atteggiamento della azienda e’ inqualificabile – La crisi produttiva irreversibile di Napoli lamentata ancora una volta dall’azienda è stata soltanto un pretesto per giustificare questo abbandono. Ora occorre dare opportunità a nuove aziende purché abbiano obiettivi seri”, conclude il segretario generale Uglm Antonio Spera.

G.S.

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