Parigi – ha fatto il giro del web lo sfogo di una visitatrice che si e’ vista negare l’ingresso al Musée d’Orsay per la scollatura troppo profonda. Il suo sfogo su Twitter e’ divenuto virale e il museo si è scusato.
Un gesto che ha suscitato tante polemiche da parte di una delle principali attrazioni turistiche di Parigi con la più grande collezione al mondo di opere d’arte dell’impressionismo e del post-impressionismo e che ospita collezioni di nudi tra i più noti e apprezzati dell’arte francese del XIX secolo.
Intanto Jeanne, la studentessa di letteratura francese, protagonista della disavventura, si è vista negare l’ingresso perché indossava un abito troppo scollato per il personale del museo. Si è sentita dire “sono le regole” e i funzionari, spiega la donna nel Tweet, hanno fatto riferimento all’articolo n.7 del regolamento: “Gli utenti devono conservare una tenuta decente e un comportamento conforme all’ordine pubblico e devono rispettare la tranquillità degli altri utenti”.
L’ingresso le è stato consentito solo dopo che l’avvenente studentessa ha indossato una giacca, coprendo l’oggetto dello scandalo.
Il Tweet della ragazza e’ diventato virale dopo che la donna ha condiviso una foto dell’abito ritenuto indecente, un abito scollato, niente di spudorato. E si scopre attraverso le testimonianze di molte altre donne che si sono unite allo sfogo di Jeanne, che non era la prima volta che il museo adottava questo tipo di restrizioni. Molte di loro hanno raccontato come – nel pieno della calura dei mesi estivi – siano state invitate a coprire braccia, ombelichi scoperti o scollature considerate troppo generose.
“Io non sono solo i miei seni, non sono solo il mio corpo. Mi domando se gli agenti che volevano proibirmi di entrare sanno a che punto hanno obbedito a dinamiche sessiste. Non può essere il giudizio arbitrario su che cosa è decente e cosa non lo è a determinare l’accesso o meno alla cultura” scrive la donna su Twitter. In serata Le Figarò ha riportato le scuse del museo per “l’eccesso di zelo” dei funzionari.
Una vicenda che a quanto pare si era già ripetuta e che sconcerta ancor di più perché avvenuta nella Ville Lumière, la città libertina e trasgressiva per antonomasia, sede del Moulin Rouge, la città dei bohémien, libera e anticonformista. Che stia cambiando il comune senso del pudore? Francamente la scollatura dell’abito indossato dalla ragazza, non offende nessuno, ma è un inno alla bellezza femminile, così come le opere d’arte esposte nello stesso museo che le ha negato l’ingresso.
Che nel cuore dell’occidente, ci sia qulacuno che possa decidere, centimetro più o meno, se l’abito risulti in regola con il comune senso del pudore e della decenza, non ce lo saremmo mai aspettati.
G.S.