Prossimo incontro al Mise il 23 settembre, ma i sindacati chiedono di rimandare la scadenza imminente del 29 settembre, data in cui scatteranno i licenziamenti collettivi
A margine del convegno sul Mezzogiorno che si e’ tenuto all’Unione Industriali di Napoli, Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, ha incontrato una delegazione di operai delle Whirpool e i segretari dei sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Nel confronto, durato circa 15 minuti, Giorgetti ha confermato gli impegni presi dalla vieceministra al Mise, Alessandra Todde, durante gli incontri che si sono tenuti nei mesi scorsi in merito alla vertenza che vede a rischio licenziamento i circa 350 lavoratori del sito napotetano.
Si e’ poi impegnato per il prossimo appuntamento del 23 settembre al Mise, a lavorare su due soluzioni: da un lato capire se ci siano margini affinché Whirlpool possa cambiare rotta e dall’altro se ci sia un piano industriale alternativo.
I sindacati hanno chiesto al ministro “un intervento deciso” da parte del governo per scongiurare il licenziamento ormai imminente delle tute blu di via Argine. Giorgetti ha ribadito che della questione è stato coinvolto anche il premier Mario Draghi.
“Il ministro – ha riferito Antonio Accurso, Uilm Campania – ha assicurato il suo impegno e che interverrà in raccordo anche con il presidente del Consiglio Draghi, anche sui vertici della multinazionale, per dare risposte concrete e di prospettiva, puntando a presentarle nei tempi più veloci possibili”. Per Accurso, il 23 sara’ un giorno esiziale per la vertenza “è da lì che vedremo se anche questi impegni verranno portati in maniera concreta nella vertenza, poi si deciderà su come proseguire per ottenere risposte all’altezza dei due anni di lotta dei lavoratori della Whirlpool di Napoli”, ha concluso Accurso.
C’è molta attesa sul prossimo incontro previsto per il 23 settembre e i sindacati hanno chiesto al ministro di rimandare la scadenza del 29 settembre, data in cui Whirpool darà avvio ai licenziamenti collettivi degli operai di Napoli. “Non si può andare a un incontro il 23 sapendo che dopo 6 giorni, il 29, partono i licenziamenti. C’è bisogno di tempo, di rimandare e di rigettare al mittente i ragionamenti. Si può ragionare senza licenziamenti sul tavolo senza avere la pistola alla tempia” spiega il segretario generale Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci al termine dell’incontro con il ministro Giorgetti.