Napoli Ancora una volta l’Europeo di calcio ha messo di fronte Italia e Spagna.
È ormai una tradizione che si conferma ogni quattro anni: 2008, 2012, 2016.
Gli Azzurri di Antonio Conte hanno chiuso il girone da primi classificati, dopo la sconfitta indolore della terza giornata contro l’Irlanda.
Gli iberici sono invece arrivati secondi, dietro una Croazia più organizzata e forse più talentuosa, battutti nell’ultimo match della fase a gironi proprio da Mandzukic e compagni.
Paradossalmente, per le regole di accoppiamento delle Nazionali agli ottavi, era meglio arrivare secondi: il Belgio, che ha chiuso a 6 punti come l’Italia, da “seconda” (per la vittoria azzurra nello scontro diretto), affronterà l’Ungheria.
Ma battute a parte, è ancora una volta Italia – Spagna.
Nel 2008, le “Furie Rosse” ebbero la meglio nel quarto di finale contro l’Italia, battendola soltanto ai calci di rigore, dopo uno 0-0 durato 120 minuti.
All’ultimo Europeo del 2012, una grande Italia fermò sul pareggio la Spagna nella prima partita della fase a gironi, per poi capitolare contro gli iberici in finale per 4-0, dopo un cammino trionfale.
Ora, 2016, le due Nazionali sono di nuovo una di fronte all’altra.
Qualcosa è cambiato da allora: la Spagna non è più l’armata invincibile di qualche anno fa. Certo sono comunque tra i favoriti per la vittoria finale ma è una squadra che, in un modo o nell’altro, gli Azzurri posso mandare a casa.
Anche l’Italia è diversa rispetto al passato: meno talento, meno qualità ma maggior grinta, spirito di sacrificio ed organizzazione tattica. In aggiunta alla sicurezza garantita dal “blocco Juventus”.
Appena tre mesi fa Italia e Spagna si affrontavano in amichevole ad Udine.
Gli Azzurri non sfigurarono affatto, anzi. Dominio e convinzione per un 1-1 finale chiaramente “bugiardo”.Per l’Italia andò in gol un certo Insigne, unica nota lieta dell’ultimo match giocato dall’Italia contro l’Irlanda.
E allora Conte, va bene l’equilibro, va bene l’ordine tattico, ve bene partire con il “tuo” 11 titolare, col tuo modulo da cui Insigne appare avulso.
Ma se davanti si crea poco, se non si sblocca la partita, mettilo dentro questo ragazzo, libero da compiti di copertura. Che forse stavolta è la Spagna a tornare.
di Mario Civitaquale