di Mario Civitaquale
Napoli Il sabato di serie A regala ai tifosi partenopei un dono inatteso: il Napoli accorcia le distanze in classifica sull’extraterreste Juventus, passando da -6 a -4.
Assolutamente non preventivabile il pareggio dei bianconeri allo Stadium col Genoa.
E dubbi sulla vittoria degli azzurri ad Udine.
Si diceva infatti che, dopo una sosta per le Nazionali, le squadre che “donano” ai ct molti calciatori, al momento della ripresa del campionato, ne risentono.
Colpa dei lunghi viaggi, spesso intercontinentali; di due settimane di lavoro con ritmi e coach diversi; di due match ravvicinati in rappresentanza del proprio Paese.
E il Napoli è fra quelle rose che cede alle Nazionali più calciatori.
Ma a Udine questo non si è visto, sebbene tra gli uomini in campo l’80 per cento era stato convocato in Nazionale.
Si diceva inoltre che, prima di un grande incontro di Champions, la testa può essere già a quella partita, soprattutto quando l’avversario di campionato non è di primissimo livello.
E PSG – Napoli è un grande incontro di Champions. Ci si gioca quasi la qualificazione agli ottavi in una sfida prestigiosa già di suo.
Ma a Udine questo non si è visto, con un Napoli con la testa nel match sin dall’inizio.
Si diceva infine che Insigne è la vera luce di questa squadra e che senza quest’ultimo il Napoli perdeva molto.
Ma a Udine questo non si è visto. Lorenzo è uno dei calciatori più forti a disposizione di Ancelotti, ma la rosa azzurra è altamente competitiva in tutti gli effettivi e capace di sopperire alle assenze di 4 giocatori offensivi: Insigne, Verdi (fuori dopo un minuto), Ounas e Younes.
Il Napoli, a parte il primo quarto d’ora del secondo tempo, ha dominato l’Udinese, dimostrando di essere più forte di tutto.
