Napoli – “Il grado di civiltà di una nazione si evince dalle modalità con cui vengono considerate le fasce più deboli” ma in Italia, benché la si annoveri tra le nazioni europee più “attente” alla dimensione “disabilità”, quella del turismo “accessibile” è per molti versi ancora un’enorme ostacolo da superare per le tantissime persone con disabilità che, come tutti gli altri cittadini, vogliono recarsi nei luoghi di villeggiatura e/o di cultura nei periodi festivi e non solo. Milioni sono le persone in difficoltà alle quali dovrebbero essere garantiti gli stessi diritti che vengono garantiti agli altri cittadini che possiamo considerare “normotipici” affinché ogni patologia di disabilità o ogni tipo di disagio non si trasformi in un handicap insuperabile e permanente nel tempo .Le persone con disabilità sono appunto “persone “, “cittadini”, “uomini” che come tutti hanno diritto allo svago, a poter viaggiare, a potersi acculturare, a poter ammirare sculture, quadri, resti di antiche civiltà, paesaggi, oasi, o navigare in mare aperto. Purtroppo in moltissimi casi tutto questo resta per lo più un miraggio, un sogno con veramente pochissime eccezioni tanto che per ogni eccezione se ne fa addirittura scalpore. Nel “mondo disabile”, ciò non è una novità, anzi, si cerca di condividere quanto più è possibile la “condizione”, per “sensibilizzare”, ma la domanda è: “non dovremmo essere già sensibili?”, non dovremmo per fede, cultura e legislazioni varie, già garantirli certi servizi chiamati “diritti”? In questi giorni spopolano sul web titoli come: “Capri abbatte le barriere: funicolare a misura di disabili “, “A Capri funicolare si rinnova e abbatte barriere per disabili”. Bene! Benissimo! Solo che era già un nostro diritto il dover accedere alla famosissima piazzetta di Capri, non avremmo dovuto aspettare il “buon cuore” di una politica di turno per poterlo fare! Mi domando ancora, quanti posti dovremo solo ancora solo poter sognare, quanto la nostra vita, per molti versi già bistrattata deve essere sempre un peso “inaccessibile”? La nostra, comunque non vuol essere un’ulteriore polemica alle tante già scritte e rimaste sempre su carta, al contrario, vuol essere un plauso a chi tra mille progetti a finanziamento ha pensato anche alla “nostra dimensione”, regalandoci un nuovo scorcio da ammirare ed una nuova meta da cancellare dai sogni impossibili. Secondo quanto ufficialmente annunciato da Anna La Rana, amministratrice unica della Sippic, l’azienda che gestisce la funicolare i lavori per l’adeguamento aboliranno la struttura del montascale creando un nuovo e più agevole percorso per i disabili. “I lavori – ha spiegato – si integrano con il progetto dell’abbattimento delle barriere architettoniche già varato dal Comune che in via Acquaviva, la porta di ingresso della piazzetta, ha modificato l’antico accesso ed ora al posto degli scalini c’è uno scivolo che consente di arrivare fino all’arco dove si trovano i bagni pubblici”. I lavori di adeguamento, riguarderanno anche un’altra area verde che sarà appositamente attrezzata, si procederà a pieno ritmo per consentire una riapertura totale di tutte le strutture della funicolare che, dallo scorso gennaio, sono state sottoposte a necessari lavori di ammodernamento, revisione e sicurezza.
di Giuseppe Musto