Tra le vittime Luigi Cantone, cuoco al Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Piazza Dante.
NAPOLI. In seguito alla perquisizione da parte della polizia, sono state ritrovate altre armi nell’appartamento di Giulio Murolo, un mitragliatore AK47 con matricola abrasa e senza licenza e due machete sotto il letto, oltre che munizionamento vario sul quale sono in corso perizie balistiche.
Una vera e propria santabarbara, un arsenale del terrore in possesso dell’infermiere con la passione per la caccia ed il tiro a segno, che ora dovrà rispondere oltre che dei reati già contestati di duplice omicidio volontario, strage, resistenza a pubblico ufficiale e spari in luogo pubblico, anche della denuncia per detenzione illegale di arma clandestina e ricettazione.
Durante l’atto efferato anche la polizia ha dovuto aprire il fuoco contro il folle, esplodendo ben dieci colpi, ma non è bastato per evitare il peggio, tra i morti l’uomo a bordo dello scooter, Luigi Cantone di 56 anni, cuoco al Convitto Nazionale di Piazza Dante, investito in pieno dalla raffica di pallini partita dal fucile di Murolo che era affacciato al suo balcone.
Pochi attimi prima di essere colpito, un operaio che lavora a pochi metri di distanza dal luogo della strage, era risucito a fermare Cantone spiegandogli ciò che stava accadendo, ma di sicuro la vittima non avrà capito in quanto indossava il casco ed ha proseguito la sua corsa verso la morte con il suo“Leonardo Aprilia” rimasto sull’asfalto poco distante.