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Tim Burton e Monica Bellucci: il web vomita veleno sulla coppia alla prima comparsa ufficiale sul Red Carpet

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ROMA – Negli ultimi giorni le immagini di Tim Burton e Monica Bellucci insieme hanno fatto il giro dei social e dei tabloid. I due hanno sfilato per la prima volta come coppia ufficiale sul Red Carpet della Festa del Cinema 2023 a Roma. Una notizia un po’ frivola come tante altre che potrebbe passare serenamente in secondo piano se fosse per l’incredibile quantità di veleno che è riuscita a raccogliere in una manciata di ore. Il gossip, in teoria, è nato per regalare spensieratezza ai lettori, ma – come spesso accade – finisce con il richiamare avvoltoi felici di banchettare sull’irrilevante.

Ad esempio, di fronte ai video della nuova coppia, la reazione del pubblico è stata inaspettatamente polemica. Molto polemica e acida. A tal punto da offrire qualche spunto di riflessione. La premessa è ovvia: a nessuno importa veramente della vita privata di Tim Burton e Monica Bellucci. Eppure siamo qui a parlarne perché molti commenti sulla coppia sono esempi di percezioni malsane purtroppo ben radicate nella società di tutti i giorni.

 

LE CRITICHE SU MONICA BELLUCCI

Molte delle critiche su Monica Bellucci vertono sul suo aspetto fisico. In tanti l’accusano di essere ingrassata. L’accusano di indossare sempre i tacchi per nascondere una statura bassa. L’accusano di non aver praticato abbastanza sport per apparire ancora tonica e snella. L’accusano di non essersi “conservata abbastanza giovane e bella” per i suoi 59 anni. Qualcuno – privo di qualsiasi contatto con la realtà – osa addirittura avanzare un insensato paragone con Miriam Leone che di anni in meno ne ha venti.

Il sottotesto è abbastanza semplice: le donne non devono invecchiare. Non ne hanno diritto. Sembra quasi un reato. Del resto è la ragione per cui molte dive ricorrono ai bisturi del chirurgo e al botulino. In quel caso però si viene additate di essere “tutta plastica”. Eppure una donna che sceglie di essere naturale non viene apprezzata. Una donna che accetta il tempo che passa non è ugualmente esente dai giudizi. Insomma, è un vero e proprio circolo vizioso. È una lezione vecchia. Negli anni moltissime le star sono state nel centro del mirino. Episodio eclatante quello di qualche anno fa quando diverse riviste, sconvolte in malafede, riproposero per settimane una foto di Julia Roberts in casa, senza trucco e parrucco. Per inciso: la Roberts resta incantevole nonostante non sia più una ragazzetta. E lo stesso vale per la nostra Monica Bellucci.

 

LE CRITICHE SU TIM BURTON

Se il pubblico non riesce a essere indulgente con l’iconica Monica Bellucci, non possiamo sperare in maggiore magnanimità nei riguardi del suo partner. Al sommo Tim Burton, infatti, non viene perdonata la sua estetica in generale. “Lei potrebbe avere molto di meglio” è l’osservazione più frequente. Come se l’essere di bella presenza fosse una qualità indispensabile per essere amati e vivere una relazione romantica. Soprattutto come se la bellezza fosse un dato oggettivo. Come se un artista a tutto tondo come Tim Burton non abbia già una genialità fuori dal comune per essere un uomo di grande fascino. Sembra che le persone non conoscano l’affinità mentale o l’attrazione basate sugli interessi in comune, sul potenziale intellettuale e sul bagaglio culturale.

Non mancano in ultimo le considerazioni sessiste che, ribadendo la presunta scarsa avvenenza del regista, insinuano che la Bellucci abbia scelto Burton come nuovo compagno per il suo portafoglio. Naturalmente perché, in una visione misogina della vita, una donna sceglie un uomo primariamente per i vantaggi economici che può ricavarne. Tra l’altro dimenticando che Monica Bellucci abbia già di suo un conto in banca non indifferente e non abbia certo bisogno di “esser mantenuta” da chicchessia.

 

MORALE

In breve da questa ordinaria vicenda di gossip riscopriamo la morale più vecchia del mondo: che tu sia uomo o donna verrai sempre giudicato. Indipendente da quel che fai, dal tuo impegno, dai tuoi indiscutibili meriti. La speranza è che la società si sbrighi a scardinare queste categorie di pensiero per educare generazioni più libere dai pregiudizi e dagli stereotipi. Sarebbe un bel traguardo costruire una realtà in cui le relazioni abbiano approcci meno superficiali e illuminati da valori più sostanziosi. Nel frattempo tanto vale vivere senza curarsi delle livorose opinioni altrui.

 

Di Valentina Mazzella

 

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