RIETI – Notte di terrore nel cuore dell’Italia, dove un forte terremoto di magnitudo 6,0 ha colpito la vasta area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo provocando morti e feriti. La prima scossa, violentissima, alle 3.36 del mattino ha buttato giù dal letto migliaia di persone, sentita molto forte da Rimini fino a Napoli. L’epicentro è nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, Lazio, a soli 4 chilometri di profondità, un paese equidistante da Amatrice e Norcia. E proprio ad Accumoli, dove ci sarebbero sei morti, e nella vicina Amatrice si registrano i danni più gravi. “Il paese non c’è più.
Sotto le macerie ci sono decine di persone”: è la prima, drammatica, testimonianza del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. La gravità della situazione è confermata anche dal responsabile della Croce Rossa locale che ha parlato di un ponte pericolante, quello di Tre occhi, che costringe ad entrare nel paese solo a piedi rallentando i soccorsi e di una importante fuga di gas. Nell’area ci sono stati altri movimenti sismici successivi, con scosse più forti di magnitudo 5,1 alle 4.32 e 5.4 alle 04.33 con epicentro a 5 chilometri da Norcia.
Moltissime le chiamate alla protezione civile e ai vigili del fuoco da tutto il centro Italia. E purtroppo è già iniziata la triste conta dei morti: secondo la Protezione civile sono 37 le vittime accertate. Con almeno sei morti ad Accumoli, dove però nel frattempo si sta anche tentando da ore di salvare una famiglia di quattro persone – mamma, papà e due bambini piccoli – bloccati sotto le macerie. Lo ha raccontato all’Ansa il fotografo Emiliano Grillotti, descrivendo il lavoro frenetico di almeno 15 persone che stanno scavando a mani nude per salvarli: “Si sentono le urla della mamma e di uno dei bimbi”. E proprio poco fa, per cercare di evitare ulteriori crolli nel tentativo di soccorrerli, i vigili hanno chiesto l’aiuto di una termocamera, che dovrebbe permettere di individuare meglio i quattro. Mentre il sindaco Stefano Petrucci lancia l’allarme: “Nessuna casa è agibile, serve urgentemente una tendopoli”.
Intanto il sacerdote Franco Gammarota, che sta collaborando ai soccorsi, parla di almeno sei cadaveri estratti dalle rovine di Amatrice, numero confermato anche dal presidente della Regione Nicola Zingaretti, accorso sul posto: “Temo che il numero sia provvisorio”. In paese ci sarebbero anche dei turisti bloccati fra le macerie dell’Hotel Roma. Mentre un gruppo di rifugiati afgani sta disperatamente cercando di salvare due donne loro connazionali disperse sotto le macerie della loro casa distrutta. Dieci persone sono invece morte a Pescara del Tronto, frazione di Arquata, uno dei paesi più colpiti. Dove a metà mattinata anche il corpicino di una bimba di nove mesi è stata estratta morta dalle macerie, mentre i suoi genitori si sono salvati. Ma proprio da qui arriva almeno una buona notizia: due bimbi di 4 e 7 anni sono stati estratti vivi dalle macerie. La nonna li aveva fatti infilare insieme a lei sotto al letto. La donna è stata estratta viva dopo diverse ore. Nel paese ci sono intanto gli agenti del Corpo forestale che hanno già estratto decine di persone. Ad Accumoli, Amatrice e Posta, nel reatino e a Pescara del Tronto, frazione di Arquata, in provincia di Ascoli Piceno, si registrano d’altronde i danni più gravi.
Numerosi anche gli edifici crollati: distrutta la chiesa di Amatrice, inagibile l’ospedale Grifoni: medici e infermieri hanno allestito un punto di primo soccorso all’aperto. Crollato il campanile di Castelluccio di Norcia. Evacuato l’ospedale di Amandola, gravemente danneggiato. I viglili del fuoco parlano di danni anche a Gualdo e Mogliano nel Maceratese.
Sono attivi i numeri della Protezione Civile: 840840 e 803555.
Una frana sarebbe avvenuta sulla parete Est del Corno Piccolo del Gran Sasso, lo conferma a Repubblica Luca Mazzoleni del rifugio Franchetti, appunto sul monte a 2433 metri, dopo averlo raccontato su Facebook. “Abbiamo sentito i rumori di una frana. Aspettiamo le prime luci per capire meglio di cosa si tratta”. Un’altra fortissima scossa si è sentita alle 4.34, più lunga, di entità 5,4. Per ora il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio parla di diversi feriti, crolli e danni ad edifici: “Si tratta di un sisma paragonabile a quello de L’Aquila di 7 anni fa”. Squadre di vigili del fuoco stanno convergendo da Lazio, Abruzzo, Toscana e Marche, comprese alcune unità cinofile. E intanto il responsabile della Protezione Civile Lazio Carlo Rosa racconta: “Il 118 sta già intervenendo ad Amatrice ed Accumoli. Stiamo mandando i mezzi di movimento terra per liberare le strade di accesso. Già mobilitata la colonna mobile regionale con tende, cucine da campo e tutto quello che serve”.
Eliambulanze stanno portando negli ospedali romani i primi feriti di Amatrice. Il sisma, avvertito in tutto il centro Italia, è stato sentito con particolare forza anche a Roma, dove molti palazzi hanno tremato per ben due volte e per circa 20 secondi. La notizia si è diffusa rapidamente sui social. Le scosse sarebbero ormai più di cento, 55 di intensità superiore al 3,0. Facebook ha subito attivato il Safety check che consente agli utenti di segnalare che sono in sicurezza. Cresce di ora in ora il numero degli sfollati, mentre si chiede ai tanti turisti nella zona di tornare nei loro luoghi d’origine anche per non intralciare i soccorsi. Pochi minuti dopo la prima scossa è intervenuto anche il premier Renzi che con un tweet ha fatto sapere di essere in contatto con la protezione civile. E sempre su Twitter, l’appello dell’Avis provinciale di Rieti: “C’è urgente bisogno di sangue di tutti i tipi”.
L’invito a recarsi all’ospedale San Camillo de Lellis della città è stato già accolto da centinaia di persone. Su Twitter è intervenuto anche il commissario europeo Christos Stylianides, responsabile degli aiuti umanitari e della gestione della crisi è intervenuto: “Ue pronta ad aiutare”. Intanto però si chiede di non usare su Twitter l’hashtag #terremoto per commenti polemici e per tutto quello che non è di servizio: visto che alle 10 del mattino c’erano già oltre 200mila post e non tutti opportuni. Il Presidente Sergio Mattarella sta rientrando a Roma da Palermo per seguire da vicino la situazione: “Ringrazio tutti coloro che sono impegnati nell’opera di soccorso”. Allertato anche il Ministero dei Beni Culturali per valutare gli eventuali danni al patrimonio artistico.
Di Valentina Mazzella