Home Cultura Teatro Mercadante, “Il fu Mattia Pascal”: Pirandello è ancora una scelta nutriente...

Teatro Mercadante, “Il fu Mattia Pascal”: Pirandello è ancora una scelta nutriente per l’animo degli spettatori di ogni epoca

148
SHARE

RECENSIONE — Con la regia di Marco Tullio Giordana, Luigi Pirandello torna al Teatro Mercadante di Piazza Municipio di Napoli dal 28 gennaio al 2 febbraio. Calca le scene lo spettacolo “Il fu Mattia Pascal”, ricavato dall’omonimo romanzo dell’autore. Non propriamente da uno dei suoi soggetti teatrali. Eppure l’essenza pirandelliana resta palpabile. L’adattamento è stato curato dallo stesso Marco Tullio Giordana e da Geppy Gleijeses che interpreta, con trasporto, anche il protagonista sul palco. La trama è un vero classico: la storia di un uomo che viene riconosciuto morto dalla famiglia mentre è distante da casa. Inizia una nuova vita in un’altra città inventando un’identità diversa, quella di Adriano Meis. Tormentato dai fantasmi interiori e dai nodi della burocrazia, Mattia decide di “tornare in vita”.

“Maledetto sia Copernico!” è ad esempio l’esclamazione con cui il personaggio di Pirandello inveisce contro il famoso matematico del XVI secolo al quale attribuiva la responsabilità di aver privato l’uomo dell’illusione di essere al centro dell’universo. Demolendo il sogno del Rinascimento, il modello copernicano ha svelato all’essere umano la sua piccolezza. Non solo sul piano astronomico, quanto quello metafisico. Concettualmente è una sintesi affascinante delle riflessioni pirandelliane sulla condizione umana. Siamo miseri e dobbiamo arrenderci a questa rivelazione.

Il personaggio di Mattia Pascal è quasi una sorta di anti-eroe. Un inetto come ce ne saranno altri nella grande letteratura del Novecento. Un uomo senza qualità come lo sarà l’emblematico Zeno Cosini di Italo Svevo. La regia di Marco Tullio Giordana sceglie di adattare “Il fu Mattia Pascal” alle esigenze e alla sensibilità di un pubblico più moderno. Motivo per cui Mattia sembra quasi sdoppiarsi sul palco, seguito nel suo percorso da una sorta di alter-ego. Le due ore di rappresentazione (incluse di intervallo) scorrono veloci e in maniera gradevole. Soltanto il secondo atto sembra perdere il tormento vivido delle pagine del romanzo. Ciononostante proporre Pirandello resta una scelta che nutriente per l’animo degli spettatori di ogni epoca.

Di Valentina Mazzella

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here