di Mario Civitaquale
Napoli Dopo la vittoria della Juventus sul Milan, sono partiti i titoloni di giornali e siti sportivi.
“Match point scudetto”, “Se il Genoa vince a Napoli, Juve gia’ campione di Italia”.
Wow, verrebbe da rispondere.
La Juve è da un mese che è campione d’Italia, se non addirittura da due.
O festeggia oggi o festeggia domenica che cosa vuoi che cambi?
Ormai Juve e Napoli, giocano per altro.
E Empoli – Napoli lo ha dimostrato.
Al di là delle “non conferme” delle cosiddette alternative, che hanno sciupato l’ennesima chance per convincere Carlo Ancelotti, il Napoli per Empoli non è mai partito.
Allan, Koulibaly, Callejon e Milik, giocatori fondamentali nello scacchiere azzurro, hanno inviato le controfigure.
E se non c’è la testa, le gambe non potranno mai esserci.
Ma gli azzurri non vanno troppo colpevolizzati.
Se non sei la Juve, sempre sul pezzo per mentalità e con “rincalzi” all’altezza, è normale dosare energie fisiche e mentali.
E dopo l’impresa di Roma e con le testa all’Arsenal, era complicato per il Napoli domare un Empoli stramotivato.
Tutt’altra storia col Genoa, dove innanzitutto si gioca la San Paolo. E il Napoli in casa è un’altra squadra.
Inoltre le critiche agli azzurri dopo la sconfitta in terra toscana sono state copiose, e vuoi per orgoglio personale vuoi per mentalità del tecnico emiliano, difficile che il Napoli sbagli un’altra partita.
Se non altro perché arrivare a Londra, per giocarsi il match forse più importante della stagione, con due sconfitte alle spalle non è il massimo.
A ciò si aggiunga che va recuperata intensità e concentrazione dopo la gita ad Empoli e si capisce perché Napoli – Genoa sarà partita vera.
Per blindare il secondo posto una volta per tutte e preparare al meglio la partita dell’anno.