SERIE TV – Grande la delusione che ha inondato gli spettatori più affezionati della nota serie-tv “SKAM Italia”. Non un teaser, non un mezzo trailer, non una simulazione delle chat tra “LE MATTE” a cui TIM Vision, in origine, aveva abituato il suo pubblico. Per chi non lo sapesse, infatti, le prime stagioni della serie sono state prodotte da TIM Vision. In un secondo momento i diritti della produzione sono stati ceduti e la realizzazione è passata a Netflix. Nulla da obiettare se la campagna di lancio non fosse così sconfortante. Dopo mesi e mesi di suspense, la celeberrima piattaforma di streaming ha annunciato il contenuto della stagione bruciando davvero tutto l’entusiasmo dei fan.
Banalmente gli spettatori, in intrepida attesa, hanno scoperto l’aggiornamento della pagina Netflix dedicata a “SKAM Italia”. Senza troppi giri di parole, ci si legge sinteticamente la trama della quinta stagione: “Costretto a ripetere l’ultimo anno di liceo, Elia si trova ad affrontare una nuova relazione e a fare i conti con problemi di autostima legati all’intimità”. Nient’altro. Le aspettative altissime di molti sono precipitate al suolo. Probabilmente un breve montaggio sarebbe stato più evocativo. Queste poche righe, invece, hanno lasciato l’amaro in bocca a tanti.
La domanda più gettonata sui social (su Twitter l‘hashtag è subito balzato in tendenza): come mai Elia è stato bocciato? Com’è possibile? “Addirittura Chicco Rodi si è diplomato” commentano alcuni utenti per scherzare, facendo accenno a un altro personaggio che nella serie non brillava per essere uno studente modello. Le risposte le avremo soltanto quando il primo settembre la serie sarà ufficialmente disponibile su Netflix. Del resto non è corretto giudicare un libro dalla copertina, eppure qualche considerazione possiamo pur sempre esprimerla.
La scelta di far ripetere l’anno a Elia lascia immaginare che SKAM Italia continuerà a conservare un tratto adolescenziale nelle story-lines, nelle situazioni e nelle tematiche. Forse gli autori e la nuova regia di Tiziano Russo non se la sentivano di lanciare in un sol colpo tutti i personaggi nel mondo universitario. Come per spremere un limone fin all’ultimo, hanno deciso di sfruttare ancora il contesto liceale con le sue dinamiche. Magari optando per un passaggio della serie dalle superiori all’università in modo che fosse il più graduale e dolce possibile.
Altra ipotesi da considerare: forse gli sceneggiatori non reputavano che Elia avesse da solo abbastanza potenziale come personaggio, senza attribuirgli un qualche drammone. Alcuni spettatore sui social contestavano la banalità degli argomenti proposti rispetto a tematiche di maggiore spessore sociale e morale trattate nella stagione precedente. Va detto tuttavia che anche la prima e la terza stagione erano relativamente più leggere. SKAM Italia nasce per intrattenere. Riflettere su questioni delicate rappresenta un valore aggiunto, ma non deve essere lo scopo ultimo ed esclusivo di una serie.
Inoltre non è da escludere che la bocciatura di Elia possa offrire spunti importanti dal punto di vista narrativo. È innegabile. Ad esempio affrontare il senso di inadeguatezza che spesso in molti provano nel rapportarsi con gli altri “quando alle volte ci si sente indietro nella vita”. Poiché Elia sarà poi inserito in un altro gruppo classe, possiamo anche contemplare la possibilità che vengano introdotti nuovi personaggi. In ogni caso è presto per esprimersi. È vero che su due piedi sia facile pensare che la produzione abbia voluto “allungare il brodo” riaffrontando il tema della maturità, ma i fan più appassionati restano fiduciosi. Ricordano che Elia aveva anche dei problemi familiari e non vedono l’ora di scoprire tutto guardando la nuova stagione.
Di Valentina Mazzella