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Sentenza dei giudici: «No ai tagli sulle ore di sostegno» ma a Napoli si continua a tagliare sull'”assistenza”

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Napoli – La Sesta Sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Luigi Maruotti: con la sentenza pilota n. 2023, redatta dal giudice Francesco Gambato Spisani, ha chiaramente evidenziato come l’inserimento e l’integrazione nella scuola, con l’ausilio dall’insegnante di sostegno rivestano un ruolo di fondamentale importanza per la società nel suo complesso, perché rendono possibili il recupero e la socializzazione”. Sulla base di una ricostruzione complessiva della normativa sulla tutela degli alunni disabili nel mondo della scuola, la sentenza ha individuato i principi ed i procedimenti in base ai quali i loro diritti devono essere concretamente attuati”. In particolare, nella sentenza si afferma che ”le Istituzioni scolastiche e il Ministero dell’Economia e delle Finanze non possono impedire, per esigenze di contenimento della spesa pubblica, l’effettiva fruizione delle ore di sostegno e di tutte le altre misure di assistenza previste dalla legge per i medesimi alunni disabili”. Anche per il dirigente Flc “questa sentenza afferma che tra i diritti degli studenti con disabilità e la ristrettezza delle risorse pubbliche, i primi hanno netta prevalenza. Quindi non vi sono più alibi, né dal punto di vista delle finanze dello stato, né dal punto di vista delle finanze locali. Tutti d’accordo, quindi, sulla valenza positiva della sentenza   solo che mentre nelle aule di tutti i tribunali italiani, alle spalle dei giudici si legge a caratteri cubitali “La legge è uguale per tutti” vi sarebbe da aggiungere sempre a caratteri cubitali “A Napoli No!” Il perché è presto detto: mentre la sentenza garantiva l’integrazione e i diritti delle persone con disabilità a Napoli il Comune non ha stanziato risorse economiche sufficienti nel bilancio di previsione per i cittadini aventi diritto ed è stato sospeso, per ben 300 alunni con disabilità e per ben 2200 anziani non autosufficienti ogni tipo di servizio sospendendo il lavoro anche a 260 lavoratori nel settore socio assistenziale che di fatto ora risultano disoccupati. Questa è di sicuro una situazione che lascia dell’amaro in bocca soprattutto perché negli ultimi tempi Napoli sta vivendo un periodo di “rinascita positiva ” in moltissimi settori, speriamo che ben presto potremmo dire altrettanto per il welfare e per i servizi sospesi a danno dei cittadini più deboli. In una recente intervista il Sindaco Luigi de Magistris dichiarava: «Bisogna vivere oggi Napoli, città con un’esplosione culturale senza precedenti. Quanta vitalità, ovunque. Orgoglio partenopeo, voglia di mescolarsi con gente di tutto il mondo. Identità aperta. Radici e innovazione» Allora viene naturale chiedersi “ma questa Napoli, è anche dei disabili?”

di Giuseppe Musto

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