di di Manuela Ricci
Napoli – «Salviamoli noi» recita lo slogan lanciato dai cittadini scesi in piazza per difendere la farmacia degli Incurabili, un luogo dove arte e scienza si intrecciano mirabilmente. Il sit-in di protesta, in sostegno del prezioso bene culturale situato nel centro storico napoletano, nasce dalla chiusura di questo capolavoro del barocco-rococò settecentesco, avvenuta in seguito al lento collasso della struttura ospedaliera omonima. Il crollo ha portato anche al blocco operatorio dell’ospedale e di alcuni reparti, con conseguente trasferimento di alcuni pazienti in altre strutture, nonché allo sgombero delle abitazioni ubicate nell’edificio a via Della Consolazione, che ha lasciato per strada ben ventuno famiglie.
All’iniziativa, organizzata da Identità Insorgenti, in collaborazione con il comitato Portosalvo, hanno preso parte anche queste stesse famiglie sfollate, le quali attualmente sono soggette a continui trasferimenti legati alla disponibilità degli alberghi ai quali vengono assegnati. «Ci hanno fatto lasciare casa nel giro di due ore, senza che nessuno controllo fosse fatto – afferma Luisa Raucci, una donna sfollata – Le nostre case resistono da tanti anni, hanno superato terremoti ed eventi peggiori; per farci sgomberare devono mostrarci un documento che attesti l’effettiva pericolosità dello stabile, per iniziare a fare i lavori e consentirci poi il rientro.
In due ore non è possibile ciò, ci avete solo traumatizzato.» «Qualcuno deve assumersi la responsabilità di quello che sta succedendo – dice in tono accorato Lucilla Parlato, direttrice di Identità Insorgenti – Dato che a Napoli non siamo in grado di farlo da soli, MiBAC intervieni, Bonisoli vieni qua, vieni a vedere che cosa sta succedendo.» «Incurabili… un nome che dice tutto. Questa struttura e l’intero centro storico di Napoli versa in una situazione incurabile a seguito del degrado e della mancanza di attenzione delle diverse amministrazioni che si sono susseguite – aggiunge Antonio Pariante del Comitato Portosalvo – L’incurabilità è ovunque in questa città, ma c’è bisogno di fare qualcosa, in maniera urgente e immediata.»