Nola – Ha allibito e straziato tutti in questi giorni la storia di Leandra Romano, la ragazza di Brusciano aggredita con un’ascia da un perfetto sconosciuto lo scorso venerdì 13 novembre nel pieno centro di Nola. La giovane praticante commercialista di appena 26 anni stava tornando a casa dal lavoro intorno alle 19:00. Di solito per tornare a Brusciano prendeva il treno della Circumvesuviana, ma quel giorno un’amica le aveva promesso uno strappo in auto e lei la stava raggiungendo a piedi in via Onorevole Napolitano, all’incrocio con via De Sena, appena 100 metri dopo la stazione. Stava percorrendo dunque il marciapiede, quando ha incrociato un folle che, sceso da un veicolo, l’ha inaspettatamente bastonata e ferita gravemente con un’ascia dal manico lungo 50 centimetri. La ragazza, soccorsa prontamente dai passanti, è stata subito traportata d’urgenza in ospedale. Ricoverata presso il Secondo Policlinico di Napoli dove è stata sottoposta a un delicatissimo intervento di neochirurgia, è da giorni in coma farmacologico. Indicibile il dolore della famiglia.
Il suo aggressore è stato identificato perché la mattanza è avvenuta sotto gli occhi increduli di negozianti, clienti, passanti e persone affacciate sui balconi a cui non è stato possibile intervenire per impedire il feroce assalto. Addirittura ottanta sono stati i testimoni nolani che avrebbero collaborato con gli inquirenti raccontando i dettagli dell’incubo che ha lacerato senza preavviso l’aria di festa che nel comune imperava per il Santo Patrono. Qualcuno ha fornito un identikit, altri avevano segnato il numero della targa dell’autovettura su cui il mostro viaggiava. È stato così abbastanza facile risalire al 21enne Pasquale Rubino, per adesso l’unico indagato. Il giovane pare abbia già precedenti penali per un’aggressione alla sorella e che, per disturbi psichici, sia stato in passato sottoposto anche a un trattamento sanitario obbligatorio. Quando i carabinieri l’hanno rintracciato, era di turno presso la pizzeria in cui lavorava come addetto alle consegne e in auto aveva ancora l’arma del delitto con macchie ematiche e di tessuti appartenenti alla sventurata Leandra. Ciononostante Pasquale Rubino ha negato, asserendo di trovarsi in pizzeria all’orario dell’agguato, versione che tuttavia i colleghi non hanno confermato. Sull’arma nessun dubbio. Sul ragazzo è aperta l’inchiesta con annesse analisi dei suoi indumenti di venerdì sera. Le prove per ora sono tutte contro di lui.
Quel che manca è solo il movente. Le ragioni ipotizzate sono due: da un lato un immotivato raptus di rabbia sfogato sulla prima persona di passaggio, dall’altro uno scambio di persona e la possibilità che Rubino abbia potuto confondere la sagoma della vittima con quella di sua sorella. In entrambi i casi discutiamone sinceramente, a costo di apparire retorici e grossolani: se venerdì sera Leandra fosse stata colpita a morte effettivamente da Pasquale Rubino, a spaccarle il cranio non sarebbe stato forse solo il 21enne. A ridurre in coma farmacologico in un letto una giovane di 26 anni sarebbe stata anche la labilissima certezza della pena tutta italiana. Davvero non era prevedibile che una persona con squilibri psichici e precedenti di violenza potesse essere recidiva? È ammissibile che addirittura le fosse possibile essere in possesso e aggirarsi con un’ascia di quelle dimensioni? Moralmente responsabilità condivisa, moralmente concorso di reato.
E mentre alcune testate avvertono la necessità di soddisfare il gusto per il macabro del grande pubblico, oggi tanto di tendenza, e dunque di mostrare l’angosciante pozza di sangue che Leandra ha lasciato sul marciapiede tra le bancarelle di torrone, i cittadini nolani si sono mobilitati per delle campagne di sensibilizzazione. Dal desiderio di giustizia e la voglia di trasmettere il proprio calore a Leandra e alla sua famiglia questo week-end nascono due manifestazioni. La prima domani, sabato 21 novembre, alle ore 18:00 dal titolo “Leandra potevo essere io”. L’evento verrà promosso dall’Associazione cittadina “Codice Famiglia” e ha lo scopo di ribadire il messaggio che l’essere umano è duro a recepire: mai più violenza. La marcia prevede la partenza in Piazza Duomo e l’arrivo sul luogo dell’aggressione in Via F. Napolitano.
Il secondo appuntamento di solidarietà si terrà invece a Brusciano domenica 22 novembre, sempre alle ore 18:00. Organizzata dalla Comunità interparrocchiale con il sostegno dell’Amministrazione comunale e la partecipazione di diverse Associazioni, si tratta di una fiaccolata dal titolo “Pregando per Leandra – in marcia contro ogni forma di violenza sulle donne”. Come suggerisce il sottotitolo, la manifestazione coglie l’occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” che denuncerebbe una lettura un po’ forzata dell’accaduto qualora venisse accertato che Pasquale Rubino abbia agito in preda ad un raptus e basta. Se infatti non fosse stata la sorella il suo obiettivo premeditato, sotto la ferocia della sua arma avrebbe potuto trovarsi accidentalmente anche un passante uomo. In ogni caso apprezzabile, l’iniziativa seguirà un percorso dal piazzale della parrocchia di San Giovanni Battista proseguendo poi verso la parrocchia di San Sebastiano Martire per la celebrazione della Santa Messa con la partecipazione dell’Arcivescovo e Vescovo di Nola Mons. Beniamino Depalma. Un modo per esprimere vicinanza a Leandra che, come chi l’ha conosciuta racconta, è sempre stata allegra, laboriosa e forte. Speriamo abbastanza forte da superare anche questa prova e tornare a vivere.
di Valentina Mazzella