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Rifiuti Zero Sicilia annuncia ricorso al TAR contro il Commissario Schifani

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Rifiuti Zero Sicilia annuncia ricorso al TAR contro il Commissario Schifani e il Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani della Regione Sicilia

Il Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani della Regione Sicilia manca di chiarezza e trasparenza ed è stato approvato omettendo il riscontro osservazioni pervenute in fase VAS.

L’Associazione Rifiuti Zero deposita ricorso al TAR Lazio.

Catania, 4 marzo 2025  – Rifiuti Zero Sicilia ha presentato ricorso al TAR contro il Piano Regionale dei Rifiuti promosso dal governo Schifani, un piano scellerato che prevede tra l’altro la costruzione di due inceneritori in Sicilia, costruito in totale spregio delle alternative sostenibili e delle normative europee.

Con questa mossa, il governo regionale dimostra di essere ancorato a una gestione antiquata e fallimentare dei rifiuti, ignorando il principio cardine dell’economia circolare e della prevenzione. Mentre l’Europa incentiva il riciclo e la riduzione dei rifiuti, la Sicilia torna indietro di decenni scegliendo una tecnologia obsoleta, costosa e dannosa per l’ambiente e la salute pubblica ed una strategia fallimentare.

Il ricorso al TAR si fonda su gravi violazioni procedurali e su una pianificazione che ignora le alternative già documentate nel dossier di osservazioni inviato alla Regione. La costruzione degli inceneritori rappresenta un danno irreversibile per l’ecosistema siciliano, aumentando le emissioni climalteranti e il rischio sanitario per le comunità locali. Inoltre, il piano si basa su previsioni errate della produzione dei rifiuti, ignorando le potenzialità del recupero di materia e gli scenari alternativi come quelli rappresentati dalle “fabbriche dei materiali” e dalle filiere del riuso. La Regione vorrebbe spendere oltre il 70% delle risorse finanziarie disponibili a valle per costruire gli impianti meno importanti per la corretta gestione e  ignorando del tutto il principio DNSH (Do No Significant Harm).

Dichiarazioni:

Salvo Bulla, presidente di Rifiuti Zero Sicilia:

“Abbiamo deciso di impugnare questo piano dinanzi al TAR perché è un attacco frontale alla transizione ecologica e alla salute dei cittadini siciliani. Schifani e il suo governo vogliono bruciare il futuro della Sicilia, anziché investire in strategie moderne e sostenibili. Non resteremo a guardare mentre si cerca di imporre un modello di gestione fallimentare e inquinante.”

Manuela Leone, referente regionale Zero Waste Italy e del progetto Transistor City:

“La Regione ignora volutamente le alternative concrete alla combustione dei rifiuti e finge che non esistano modelli di gestione virtuosa già operativi in molte realtà italiane ed europee. Questo piano serve solo a favorire interessi economici di pochi a scapito delle tasche dei siciliani, della loro salute e del diritto a un ambiente sano per tutti. La Sicilia ed il Mediterraneo sono un hotspot del cambiamento climatico, siccità estrema ed alluvioni si alternano, eppure, in modo clamoroso la pianificazione regionale non tiene minimamente conto degli impatti climalteranti nella gestione dei rifiuti”.

Rossano Ercolini, presidente nazionale di Zero Waste Italy e vincitore del Goldman Environmental Prize:

“Zero Waste Italy esprime totale sostegno al ricorso. Mentre nel resto d’Europa si persegue l’obiettivo dell’Economia Circolare, che individua nell’incenerimento una barriera e in gran parte del nostro Paese, come in Sicilia si raggiungono su vasta scala risultati molto elevati di riciclo, il Governo regionale vuole invece perseguire strade obsolete funzionali ai modelli lineari dissipativi di risorse e di danaro pubblico. Puntare ad almeno l’80% di RD, riparare e riusare, trattare a freddo la frazione residua ancora indifferenziata recuperando materiali con quantitativi modesti da porre in discarica (anche con gli inceneritori occorrono le discariche!). Questa è la strada tracciata dalla “tassonomia” UE (Regolamento 852/2020) ed è  una strada molto meno costosa per salute, ambiente e…portafoglio”.

Rifiuti Zero Sicilia invita cittadini, associazioni e amministrazioni locali a unirsi alla battaglia contro questo piano devastante, e sostenere una gestione dei rifiuti che sia realmente al servizio delle comunità e dell’ambiente.

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