MONTE DI PROCIDA – “Stiamo lavorando in sinergia con gli altri comuni flegrei per realizzare uno sportello di ascolto specifico contro il bullismo che possa accogliere giovani, insegnanti e famiglie. E’ una tematica tristemente attuale, lo sforzo deve essere massimo. La rete è una risorsa importante ma deve essere spiegata; i ragazzi vanno monitorati e va fatta molta attenzione a quello che fanno. E questo si può fare solo con un lavoro congiunto fra famiglie e istituzioni”.
E’ quanto ha detto Giuseppe Pugliese, sindaco di Monte di Procida, all’istituto comprensivo ‘Amerigo Vespucci’ di Monte di Procida in occasione della seconda tappa di @scuolasenzabulli, campagna contro bullismo e cyberbullismo promossa dal Comitato Regionale per le Comunicazioni della Campania, presieduto da Domenico Falco.
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“Tocca a noi istituzioni, con le famiglie, creare ambienti che possano tirare fuori le radici del bullismo – ha aggiunto Gerarda Stella, assessore comunale alle politiche giovanili-. Il mondo virtuale, spesso, distacca dalla realtà lasciando sfogo alla violenza. Ma, utilizzato nel modo corretto, può essere una risorsa importante. Lo sportello servirà da un lato ad ascoltare, ma anche a dare risposte”.
Per Falco “la rete, se utilizzata con intelligenza e capacità, è uno strumento di inimmaginabile potere e di libertà, ma va tenuto conto del suo utilizzo serio e concreto. L’obiettivo della campagna @scuolasenzabulli è fare in modo che i ragazzi siano spinti a denunciare episodi di violenza e a fargli comprendere che, accanto a loro, ci sono le istituzioni”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Nicola La Sala, funzionario del servizio ispettivo dell’Agcom. “Ai ragazzi bisogna far capire che bisogna essere rispettosi verso gli altri, anche sui social network, mantenendo relazioni che siano improntate alla responsabilità. La caratteristica dei nuovi strumenti di comunicazione è l’ubiquità; permettono di portare sempre con sé quella sorta di comunità virtuale, e questo ci ha rubato il tempo, impedendoci di riflettere sull’altro, sulle nostre relazioni e sulla sfera emotiva. Ciò provoca impulsività e rompe i rapporti”.
Non nasconde l’esistenza e la gravità del problema Fernanda D’Agostino, dirigente dell’istituto comprensivo ‘Amerigo Vespucci’ di Monte di Procida, che ammette: “Nelle nostre classi, ci dispiace ammetterlo, esiste questo fenomeno. Noi lavoriamo per tenere impegnati i ragazzi anche durante le ore pomeridiane, coinvolgendoli in attività che abbiano scopo sia ludico che, soprattutto, formativo. Abbiamo contezza, purtroppo, di questo modo negativo e sbagliato di avere rapporti.
Le famiglie dovrebbero essere più attente. E’ facile – ha sottolineato – individuare un bambino bullizzato, spesso è scontento, tende a chiudersi in se stesso e, a volte, presentano anche manifestazioni fisiche. Va detto che anche il bullo è una vittima, succube di un’accezione ‘muscolare’ della propria importanza, del proprio posto nella società. Credono che sia l’unica via per ritagliarsi un ruolo nella comunità, ma in fondo sanno che stanno sbagliando”.
Hanno preso parte al seminario Walter Grassi (ispettore della Polizia Postale) e Gianluca D’Onofrio, (assistente capo della Polizia Postale), che hanno fornito agli studenti elementi indispensabili per chiedere aiuto in caso di difficoltà.