Tutti noi da bambini leggiamo Pinocchio e visto il film della Disney. Ci siamo sempre divertiti tantissimo per le marachelle del burattino. Quando si cresce, chi ne ha voglia, approfondisce questo meraviglioso libro scritto da Carlo Lorenzini, in arte Collodi. Chi lo interpreta dal punto di vista esoterico; chi lo vede come una rinascita; Chi una trasformazione dell’individuo. Ma chi è veramente Pinocchio?
Domani, venerdì 26 ottobre, alle 20.00, andrà in scena al teatro Acacia di via Raffaele Tarantino 10, uno spettacolo adatto a grandi e bambini; una trasposizione teatrale che non mancherà di fa riflettere lo spettatore su chi è veramente pinocchio e perché alla fine gli adulti non l’hanno mai aiutato, anzi spesso sfruttato. In scena, la compagnia L.A.R.T.E.S. Teatro piccolo Caligola di Aversa, diretta da Rocco Di Santi, con la Scuola Teatro Cimarosa Musidantea 2.0 sempre di Aversa, diretta da Carmen Pomella. Con i ragazzi saliranno sul palcoscenico anche gli adulti, pronti a processare il burattino/bambino Pinocchio – simbolo del difficile viaggio verso l’età adulta e della lotta interna che ogni persona combatte con la sua coscienza – ma anche ad ascoltare le parole dei piccoli e le loro riflessioni.
La trasposizione teatrale è tratta dal libro: “Processo a Pinocchio”edito dalla Rogiosi Editore, scritto da Emilia Narciso, nato da un progetto del Comitato Provinciale di Unicef Caserta e dal Comitato Unicef Napoli, in partenariato con l’Associazione Arti e Mestieri.
Il “Processo a Pinocchio” è fortemente voluto per riflettere con i bambini e gli adolescenti sull’attuazione del diritto allo studio, al gioco, al lavoro; sul senso e sul valore delle loro Libertà, sul coinvolgimento delle Istituzioni nella loro crescita personale e su quali siano le responsabilità degli adulti cui è affidata la cura dei loro Diritti. Un progetto realizzato con l’intento di far vivere a bambini e ad adolescenti, una avventura che possa stimolare una riflessione anche sull’essere e il dover essere nelle comunità di vita e di valori cui appartengono, sui riflessi delle loro azioni nella famiglia, nella scuola, nelle associazioni, sulle vite e sul pensiero degli altri con i quali si relazionano, sulla propria vita e sulla propria coscienza.
Al centro della narrazione del Processo c’è il “viaggio” che ogni essere umano compie verso l’età adulta, ma soprattutto c’è la difficoltà di un bambino ad essere bambino tra le mille difficoltà che la nostra società pone ai più piccoli.
Nel ”Processo a Pinocchio” non ci sono tanti personaggi presenti nella favola di Collodi perché viene lasciato all’indagine dei lettori scoprire il ruolo e i vari capi di imputazioni del Grillo, del Gatto e la Volpe. E oggi chi sono il Gatto e la Volpe? Forse i social? Forse i videogiochi? E Lucignolo? Chi è oggi Lucignolo?
Anche sul palco si spera di far riflettere lo spettatore su quella che è la condizione dell’infanzia e dell’adolescenza che nel mondo dominato dall’imperativo “qui e ora” spesso dimentica che la crescita di un bambino, per quanto affascinante, troppe volte, si trasforma in un viaggio problematico e doloroso.