Napoli – Al Teatro Zona Vomero di Napoli la prima proiezione ufficiale del remake di Lowlife Love
Giovedì 12 aprile, ore 10:00, presso Teatro Zona Vomero, via Mario De Ciccio, 18, Napoli, si è tenuta proiezione in anteprima per la stampa del film indipendente Immoral Love (Cosa sei disposto a fare pur di girare un film?) di Nicola Guarino, remake del film giapponese Lowlife Love, sceneggiatura e regia originali di Eiji Uchida, prodotto nel 2015 dall’inglese Adam Torel per la Third Window Films. Collaborazione artistica di Vittorio Adinolfi e Giovanni Del Monte, produzione di Dina Ariniello e SASI Pro con Iozzz film.
Subito dopo la proiezione della pellicola ha avuto inizio la conferenza stampa cui hanno partecipato la produzione, il regista e tra gli attori del cast Giovanni Del Monte e Simona Barattolo. A fare da moderatore il giornalista Alessandro Savoia.
Ospite illustre, il produttore Adam Torel, che da Tokyo ha fatto pervenire il suo messaggio di sostegno al film attraverso un breve videomessaggio:
Ciao, sono Adam Torel, produttore di Lowlife Love, film realizzato senza grandi mezzi economici, come critica dell’industria cinematografica ma con amore appassionato per il cinema e la cinematografia, dunque senza soldi ma con molto amore, con l’obiettivo di diffonderlo in tutto il mondo.
È anche importante capire come molte persone che non hanno questa stessa passione per l’arte del cinema possano appassionarsi grazie al vostro film, Immoral love, e al mio film, Lowlife love, e a “qualsiasi love”, che questi lavori possano diffondersi nel mondo e contribuire alla realizzazione di film indipendenti.
Buon lavoro e in bocca al lupo.
Si è dato quindi avvio alla conferenza stampa.
Nei saluti di apertura Savoia ha sottolineato cosa significhi il cinema indipendente, non scendere a compromessi con la massa, e come l’amore immorale per la settima arte sia stata la molla propulsiva che abbia spinto Nicola Guarino a chiedere e a chiedersi cosa si sia disposti a fare pur di girare un film?
Hanno avuto modo di intervenire diversi degli attori del cast, ma a fare da vero e proprio mattatore della giornata è stato lo stesso Guarino che ha avuto modo di spiegare alla stampa presente le diverse scelte registiche, a partire da un necessario adattamento del film, “tradotto” dall’originale giapponese in una storia ambientata a Napoli ma soprattutto fruibile in un contesto occidentale. L’unico personaggio praticamente invariato, a fare da anello di congiunzione con la pellicola di Uchida è Kaede, interpretata da Noemi Coppola, che con il suo essere sopra le righe, come modo di vestire, come dinamiche e costruzione, resta profondamente orientale.
Lo sforzo è quello di voler dare un prodotto indipendente che sia fuori dai soliti schemi, originale anche in un contesto fervido e produttivo come quello napoletano, che ha permesso a diversi giovani attori, che disolito difficilmente hanno la possibilità di recitare una parte da protagonisti, di esprimersi, ma soprattutto di costruirsi come attori. Ha evidenziato, inoltre, come il suo intento non fosse affatto didattico o di denuncia sociale, ma una semplice rappresentazione di uno spaccato della realtà, quello dello stesso cinema indipendente, visto come occasione di fare arte del cinema e non industria cinematografica, con l’assillo degli incassi.
Nel suo intervento, invece, Dina Ariniello, ha rimarcato il non facile ruolo di coordinamento di un cast così numeroso di attori, che spesso si è trovato a recitare insieme, nel cercare di venire incontro alle esigenze di tutti, raccontando come alla fine la difficoltà maggiore sia derivata da un imprevedibile evento atmosferico, quello della neve, del clima insolitamente rigido per una città come Napoli, che ha condizionato in maniera forte le riprese esterne, con gli attori costretti a girare con abiti primaverili con temperature sotto lo zero.
Il protagonista maschile, Giovanni Del Monte, ha raccontato il suo Tetsuo ponendo l’accento sulla difficile quanto stimolante responsabilità del ruolo affidatogli dal regista, che, nel lasciargli la libertà di vivere il suo personaggio e di costruire alcune parti del film, gli ha dato la possibilità di un’esperienza artistica molto formativa.
Sul palco si sono avvicendati un po’ tutti i protagonisti, a partire da Daniela Cenciotti, che ha riferito di essersi divertita molto, in un ruolo che sin dalla prima scena del film chiarisce il personaggio principale, richiamandosi all’importanza, più che dell’amore, della passione, in ogni aspetto della vita, ma in particolar modo nella settima arte.
Simona Barattolo ha parlato di come la sua Carmela, sostanzialmente l’unico personaggio consapevole di essere senza talento, cerchi in ogni modo di realizzare il suo sogno di fare l’attrice.
Diego Sommaripa, invece, ha messo in evidenza come il suo Mamoru sia la figura atipica di un omosessuale, o meglio di un etero che si innamora di Tetsuo, di come il rapporto di quasi simbiosi con Del Monte abbia trasferito nel film un’amicizia molto forte, diversa e più intensa rispetto alla pellicola di Torel.
Francesca Laino, nel ruolo di Noriko, ha raccontato come l’interpretare una parte molto distante dalla sua reale natura sia stato difficile, ma, allo stesso tempo, gratificante. Noemi Coppola ha aggiunto di aver preferito dimenticare completamente Lowlife Love per dare una sua personale impronta a Kaede.
La conferenza stampa si è chiusa con l’annuncio da parte del regista di essere pronto alla realizzazione del suo prossimo lavoro cinematografico.
Sinossi
La commedia originale, ambientata nel mondo del cinema indipendente, vede protagonista un regista, frustrato e perdigiorno, che si trincera dietro il miraggio di realizzare il film della sua vita per evitare di prendersi delle responsabilità sia come professionista che come uomo. Infatti, il fallito trentanovenne vive ancora con la madre, frequenta ogni sera una o più donne diverse portandole a casa, ruba i soldi della pensione del padre e chiede continuamente “in prestito” agli amici e alla sorella denaro che non ha alcuna intenzione di restituire. Ha aperto una scuola di recitazione promettendo a tutti un ruolo nel suo prossimo film, consapevole del fatto che probabilmente non lo realizzerà affatto, con l’unico vero intento di batter cassa e ricevere i favori sessuali delle studentesse. Eppure, nonostante sia una squallida, abulica ed inetta persona che non fa nulla di concreto per provare a concretizzare il suo obiettivo, intravede le potenzialità artistiche di una sua talentuosa alunna e inizia a fantasticare alla grande. E il sogno dirompe prepotentemente.
Con Giovanni Del Monte, Simona Barattolo, Giovanna Landolfi, Francesca Laino e Noemi Coppola, Diego Sommaripa, Mario Migliaccio, Marcello Cozzolino, Amedeo Ambrosino, Maria Basilicata, Giuseppe Natale, Pasquale Ziello, Valentina Iniziato, Sarah Tortiello, Marco Cavalli, Laura Spimpolo, Romina Romano, Grace Lecce, Terry Rey, Claudia Bojancow, Alberto Pagliarulo, Paolo Gentile e Nicola Guarino. Partecipazione eccezionale di Daniela Cenciotti.
Canzoni dei Vintinove e Trenta, una band partenopea composta da Carlo de Rosa, voce, Pasquale Di Marino, batteria, Roberto Veneri, chitarra, Francesco Verrone, basso, Alessandro Zinno, sassofono, colonna sonora originale di Giulio Fazio. Direttore della fotografia Vincenzo Pascolo.