L’Amministrazione comunale ha inteso sin da subito inquadrare la
proposta oggetto della conferenza di servizi per l’accordo di programma
per la realizzazione del “Nodo intermodale Complesso di Napoli
Garibaldi-Porta Est” nell’ambito dello stretto rapporto esistente con le
aree del Centro Direzionale e più in generale con le previsioni
urbanistiche per l’area orientale.
Tra i temi correlati e da affrontare vi sono le possibilità di modifiche
delle destinazioni nell’area del Centro Direzionale al fine di creare un
insediamento per usi misti, proponendo un modello nuovo di sviluppo
urbanistico che attragga nuove opportunità imprenditoriali, nonché le
grandi potenzialità di trasformazione dell’area orientale proprio a
partire dal nodo infrastrutturale di piazza Garibaldi, che si configura
come la principale porta della città e il principale scalo di trasporti
intermodali della città, e il Centro Direzionale, pensato negli anni ’80
e che nel tempo ha mostrato gravi problemi di sostenibilità.
L’area orientale può diventare, a partire dalla porta est dell’ex scalo
merci, il punto di partenza di una trasformazione che punti sulla
transizione ecologica e sulla promozione di funzioni che attraggano
giovani e nuove opportunità di lavoro, delineando un’idea di sviluppo
dell’intera città e dell’area metropolitana e coinvolgendo i cittadini
in un dibattito pubblico. I temi sono quelli della mobilità,
dell’accessibilità sulla necessità di incontro tra l’urbanistica
pubblica e un modello economico misto, pubblico/privato, capace di
rilanciare un’area strategica per la città.
Il progetto Porta Est è un intervento strategico perché il nodo
infrastrutturale di Napoli est è fondamentale per completare il progetto
di piazza Garibaldi e superare l’attuale situazione di traffico
insostenibile e inquinamento dell’area, un’esigenza che non è separata
dal ruolo del Centro Direzionale. Qui occorre cambiare la destinazione
d’uso, perché quella di servizi non è più adeguata ai tempi di oggi.
Fondamentale per il futuro del Centro Direzionale è, inoltre, affrontare
il tema dell’accessibilità, dando ad esso l’accesso diretto con la
stazione ferroviaria, migliorando le connessioni pedonali dirette per
facilitare la mobilità pedonale tra stazione e Centro Direzionale. In
particolare, gli aspetti infrastrutturali oggetto dell’accordo di
programma devono essere inquadrati nel complesso degli interventi in
corso, in particolare, il prolungamento della Linea 1 della
Metropolitana fino al Centro Direzionale e all’aeroporto di Capodichino,
l’apertura della stazione ‘Centro Direzionale-Tribunale’, il progetto
BRT che consentirà di potenziare il collegamento dell’asse Piazza
Nazionale – Corso Meridionale – Via Taddeo da Sessa, per proseguire
verso via Galileo Ferraris e Ospedale del Mare, interessando
tangenzialmente il Centro direzionale. Inoltre, un terzo asse di
intervento nell’area prevederà nel lungo periodo anche il collegamento
della linea 10 tra la stazione Alta velocità di Afragola e piazza
Principe di Napoli. In questo quadro, il progetto Porta Est rappresenta
un intervento decisivo sul piano infrastrutturale, che prevede, su più
quote, il miglioramento dei flussi pedonali, l’implementazione del
fascio di binari con la nuova stazione EAV e contestualmente la
realizzazione di un terminal bus e un nuovo parcheggio, nonché la
copertura della trincea ferroviaria di Porta Nolana con la creazione di
un ampio spazio pubblico e la realizzazione di una bretella di ingresso
all’area e il miglioramento delle connessioni viarie con il Centro
Direzionale.
La proposta progettuale prevede anche per Napoli un intervento, in linea
con quanto realizzato in altre grandi città, comportante lo sviluppo di
una superficie lorda di pavimento pari a circa 81.000 mq,
prevalentemente destinata a produzione di servizi con una quota di
residenze ordinarie e housing sociale (circa 12.000 mq), ottenuta
secondo le indicazioni della delibera di Consiglio n. 66 del 28/11/2022
con un indice di utilizzazione fondiario pari a 1,13 mq/mq (attualmente
previsto dalla Variante Generale pari a 0,8 mq/mq). L’attuazione
dell’intervento è prevista mediante Piano urbanistico attuativo nel
quale verranno definite le urbanizzazioni da cedere al Comune tra le
quali un parco.