Il fai da te, secondo Coldiretti, la nuova tendenza per l’alimento made in Italy più amato al mondo
Come ogni anno, oggi il si celebra il World Pizza Day, un giorno dedicato a sua maestà la pizza, il simbolo del made in Italy più amato al mondo. Il 17 gennaio, non e’ una data scelta a caso per festeggiare il pizza day, ma volutamente coincide con il giorno dedicato a Sant’Antonio Abate, santo protettore degli animali e di coloro che svolgono lavori legati al fuoco, come i fornai e pizzaioli.
Una passione, quella per la pizza, ormai diventata planetaria, con gli americani che sono i maggiori consumatori al mondo di pizza, con 13 chili a testa, mentre gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,8 chili all’anno, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci che, con 3,3 chili di pizza pro capite annui, chiudono questa classifica.
Secondo un’ indagine Coldiretti-Ixe’, resa nota in occasione della Giornata internazionale della pizza, dopo il lockdown, si e’ diffusa una nuova tendenza di consumo: il fai da te. Più di quattro italiani su dieci (44%), infatti, preparano la pizza in casa, spinta dalla nuova passione per la cucina, ma anche poter scegliere personalmente gli ingredienti e garantirsi un prodotto gourmet 100% Made in Italy. La nuova tendenza è quella di cucinare in casa – spiega Coldiretti – delle pizze personalizzate utilizzando ingredienti 100% italiani dalla mozzarella alle farine di grano tricolore, magari ottenute da varietà antiche, dalle passate di pomodoro all’olio extravergine d’oliva, fino alle verdure, ai salumi e a tutto ciò che può servire per mettere nel piatto la versioni più tradizionali, dalla margherita alla capricciosa, ma anche quelle gourmet, con la scelta di prodotti ricercati, tipo quelli a denominazione di origine.
La pizza fai da te risolve peraltro – sottolinea Coldiretti – anche il problema dell’originalità degli ingredienti in un’Italia dove quasi due pizze su tre servite sono ottenute da un mix di prodotti provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori, dalla mozzarella lituana al concentrato pomodoro cinese, ma c’è anche l’olio tunisino e il grano ungherese. Complessivamente la pizza genera un fatturato che ha superato i 15 miliardi di euro – precisa la Coldiretti – con un’occupazione stimata in oltre 100.000 addetti a tempo pieno, che diventano 200.000 nel weekend. In Italia – continua la Coldiretti – si sfornano 2,7 miliardi di pizze all’anno che in termini di ingredienti significano durante tutto l’anno 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro. Un sistema economico che poggia su ben 121mila locali, tra pizzerie ristoranti, pizzerie da asporto, gastronomia e forni.