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“Per Elisa – Il caso Claps”, la docu-serie Rai per non dimenticare

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RECENSIONE“Per Elisa – Il caso Claps” è la docu-serie proposta da Rai 1 nelle ultime settimane per ricordare una delle pagine più lancinanti della recente cronaca nera italiana: l’omicidio di una 16enne di Potenza nel 1993. L’assassino è stato per anni a piede libero e il corpo di lei è stato ritrovato dopo 17 anni nel sottotetto di una chiesa. La serie si compone di sei episodi, proposti in TV in tre appuntamenti. L’ultimo è stato trasmesso martedì 7 novembre, ma è ancora possibile recuperare le puntate in streaming sulla piattaforma di RaiPlay. La regia è stata diretta da Marco Pontecorvo. La sceneggiatura è basata sul libro “Sangue sull’altare” (2010) di Tobias Jones, un giornalista e scrittore britannico. Naturalmente la produzione si è avvalsa della preziosa consulenza della famiglia Claps.

Il cast è composto da volti famosi per il pubblico delle fiction italiane. Tutti gli attori hanno interpretato i rispettivi personaggi con talento e soprattutto con delicatezza e rispetto per la storia raccontata. La narrazione è costruita con accortezza. È fedele ai fatti storici, senza morboso interesse per il macabro. “Per Elisa – Il caso Claps” è una serie per tutti. Presenta un ritmo incalzante, con sequenze coinvolgenti e un’ottima fotografia. Le panoramiche rendono giustizia alla bellezza naturale e architettonica della città di Potenza. I dialoghi sono carichi della forza delle parole e sono spesso recitati – nota apprezzata – con le inflessioni regionali, rendendo la rappresentazione più credibile.

La storia di Elisa Claps, come fatto di cronaca, è nota da anni agli spettatori di “Chi l’ha visto?” su Rai 3 e a tutti coloro che in trent’anni hanno seguito con più attenzione i telegiornali che ne annunciavano gli sporadici aggiornamenti. “Per Elisa – Il caso Claps” è una miniserie realizzata magistralmente, ma il suo scopo non è soltanto quello di raccontare una lunga indagine al pubblico. Sicuramente – in larga parte – la serie desidera omaggiare la memoria di Elisa. Troppo spesso si parla di vittime senza rammentare le persone che sono state in vita. Ecco allora che la fiction racconta molto la dimensione umana della vicenda. Le riflessioni e i sogni di Elisa adolescente e il dolore della famiglia. Le lotte, i dissapori e le avversità giuridiche e non che i parenti sono stati costretti ad affrontare.

“Per Elisa – Il caso Claps” è soprattutto una docu-serie di denuncia. Non mostra solo lo strazio dei genitori e dei fratelli Claps, ma anche l’estenuante insistenza con cui non si sono arresi affinché il caso di Elisa non venisse mai del tutto archiviato. Denuncia il modo in cui lo Stato ha condotto in maniera grossolana le indagini applicando leggi inadeguate. Il modo in cui alle volte le indagini sono state addirittura ostacolate e inquinate dalle stesse autorità che dovrebbero tutelare i cittadini. La serie invita le persone a svegliarsi dal torpore e a fare rete. Insieme si può collaborare. Diventa possibile alzare le maniche per soddisfare la sete di giustizia. Anche impegnarsi attivamente per cambiare in Parlamento le Leggi che non funzionano.

Ed oggi alzare la voce per attirare l’attenzione è ancora di fondamentale importanza. Per Elisa e non solo. Per Elisa perché lo scorso 24 agosto 2023 la chiesa della Santissima Trinità di Potenza è stata riaperta al culto. La stessa chiesa in cui è morta e in cui è stato ritrovato il suo corpo. La famiglia aveva chiesto la non riapertura. Soprattutto non in coincidenza dei trent’anni dall’omicidio di Elisa. In aggiunta è stata esposta una targa commemorativa dedicata al parroco Don Mimì che non permise le perlustrazioni del luogo. Una scelta che Gildo Claps ha definito “l’ultimo affronto alla memoria di Elisa e alla nostra battaglia”.

È ancora necessario alzare la voce e accendere il focus sulla storia di Elisa perché ancora troppi interrogativi attendono risposta. Finalmente Danilo Restivo è in carcere. Eppure la famiglia Claps spiega come la città di Potenza sia avvolta da una densa ragnatele di omertà. La stessa chiesa – affermano – è “coperta da una cortina impenetrabile di omissioni e colpevoli silenzi”. In aggiunta Danilo Restivo è dichiarato ufficialmente colpevole per l’omicidio di Elisa Claps e quello di Heather Barnett (Bournemouth in Inghilterra, il 12 novembre 2002). In passato però è stato indagato anche per un altro delitto, quello di una studentessa sudcoreana, chiamata da tutti Oki. La ragazza è stata uccisa con tre coltellate e per un periodo Restivo è stato il sospettato come responsabile. Per questo la storia di Elisa non deve essere dimenticata, ma raccontata il più possibile nella speranza che un giorno tutta la verità veda la luce.

Di Valentina Mazzella

Cast: Gianmarco Saurino – Gildo Claps, Anna Ferruzzo – Filomena Claps, Vincent Riotta – Phil James, Giacomo Giorgio – Luciano Claps, Vincenzo Ferrera – Antonio Claps, Giulio Della Monica – Danilo Restivo, Bianca Nappi – Felicia Genovese, Ludovica Ciaschetti – Elisa Claps, Marta Giovannozzi – Anna Restivo, Antonio Petrocelli – Don Mimì, Carlo De Ruggieri – Don Marcello, Beniamino Marcone – Vito Eufemia, Fulvio Pepe – Donato Pace, Rosa Diletta Rossi – Irene Nardiello, Francesco Acquaroli – Maurizio Restivo. 

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