di Veronica Speranza
Qualiano (NA) – La vicenda del trentasettenne che ieri mattina ha freddato la madre a via Campana, è balzata agli onori della cronaca per la sua efferatezza.
Un malessere che affonda le sue radici indietro nel tempo, circa quindici anni fa, quando il matricida subisce una delusione d’amore, mai probabilmente superata, che è stata alla base dell’accaduto.
Dichiarazioni rilasciate dai componenti della sua famiglia forniscono particolari sullo stato della sua salute mentale, dopo essere stato lasciato dalla sua ragazza, tentò il suicidio lanciandosi dal balcone, in quell’occasione se la cavo’ con qualche frattura, riuscendo a ristabilirsi, ma era il suo stato d’animo ad essere compromesso.
De Falco ha attuato un piano criminale ad hoc tenendo conto degli spostamenti dei genitori.
Ha atteso che il padre Antonio uscisse di casa per recarsi nel suo fondo agricolo, come era solito fare, poi si è trattenuto nell’appartamento per compiere il gesto folle appena la madre, Teresa Ricciardiello, è tornata da fare la spesa.
Nei giorni precedenti aveva spiato il padre per capire dove nascondesse la chiave della cassaforte nella quale era contenuta l’arma, regolarmente detenuta, un paio di fucili e 160 munizioni, con cui ha ucciso la mamma.
I carabinieri del reparto speciale Gis che hanno fatto irruzione nell’abitazione, coordinati dal capitano Antonio De Lise, della compagnia di Giugliano, dopo 11 ore di assedio, hanno ritrovato il 37enne in cucina senza fucile tra le mani, dove lo hanno arrestato.
In casa non è stata ritrovata nessuna pistola e non è stato commesso nessun vilipendio sui cadaveri della donna e dell’animale domestico, Pasquale dopo aver compiuto l’omicidio ha anche esploso diversi colpi di fucile nel cortile alla presenza dei carabinieri senza mai rivolgere l’arma contro di loro, ma contravvenendo all’ordine di abbassarla.
L’uomo si è fatto ammanettare e portare in caserma intorno alle 21 circa, dove gli è stato notificato il fermo per omicidio e l’accusa accessoria di resistenza a pubblico ufficiale, prima del suo trasferimento al reparto psichiatrico del carcere di Poggioreale.
