BARI – Ci sarebbero state persone imbarcate all’ultimo momento nel traghetto Norman Atlantic, a bordo del quale domenica scorsa è scoppiato un incendio che ha provocato 11 morti accertati. Il Capitano ha incontrato i giornalisti fuori dalla sua abitazione sulle colline di La Spezia, dopo essere rientrato da Bari dove è stato interrogato dagli inquirenti per cinque ore. “Sono molto stanco – ha detto il comandante – e non chiamatemi eroe. I complimenti non fanno per me, non servono”.
Intanto dalla Procura di Bari si apprende che i nuovi indagati saranno formalmente iscritti venerdì mattina. Dal momento dell’imbarco a quello dell’evacuazione dei passeggeri ci sono altre responsabilità che la magistratura barese intende approfondire. E non convince gli inquirenti la giustificazione data da alcuni membri dell’equipaggio che il forte vento avrebbe impedito di gestire al meglio la propagazione delle fiamme. Si sta valutando, a questo riguardo, se i mezzi, camion e auto, sul ponte 4 – dove si ritiene si sia originato il rogo – erano troppo vicini uno all’altro. Ed anche se le dotazioni di sicurezza antincendio, che risulterebbero funzionanti, sono state attivate troppo tardi.
“Non c’erano membri dell’equipaggio laggiù. Da quello che capisco, alcuni sono fuggiti all’inizio dell’emergenza”, le durissime parole dell’inglese Nick Channing-Williams salvo dopo ore di paura insieme alla sua ragazza.
“I membri dell’equipaggio – si sfoga l’uomo con il Times – erano scesi con le prime scialuppe di salvataggio. C’erano così tante donne e bambini rimasti sulla barca, perché non sono stati i primi in fila per salire sulla scialuppa? E’ stato un caos, e penso che qualcuno dovrebbe vergognarsi”. Se la parole di Channing-Williams fossero confermate, si getterebbe ancora un’ombra sulla gestione dell’emergenza. I magistrati, infatti, vogliono vederci chiaro sui i sistemi di sicurezza e le scialuppe presenti sul traghetto naufragato.