NORCIA. Case, chiese e strade danneggiate, ma nessuna vittima, né ferito a Norcia. Eppure si trova a 17 km in linea d’aria dall’epicentro del sisma, 4 chilometri di profondità nei pressi di Accumoli, che ha provocato decine di morti e devastazioni tra le Marche e il Lazio. Il piccolo borgo della Valnerina non è stato miracolato dal patrono San Benedetto, ma è salvo grazie alla “buona ricostruzione” seguita al sisma del 1997 e al più grave del 1979, quando ci furono cinque morti e centinaia di sfollati.
Una buona ricostruzione che dato i suoi frutti, interventi di misure antisismiche applicati alle strutture e agli edifici antichi e nuovi della citta’ che hanno garantito l’incolumita’ della popolazione.
Un caso isolato nel solito e routinario scenario politico ed amministrativo italiano, fondi inutilizzati e norme che non vengono rispettate, si procede alla rinfusa e qualcuno, quel qualcuno che si reputa furbo, ci ha mangiato su.
Evento naturale, il terremoto, che ha determinato la sciagura, ma puo’ davvero dirsi tale se l’uomo possiede gli strumenti per poterla arginare e non ottempera alla loro applicazione?
Ad Amatrice, Accumoli, Pescara e Arquata del Tronto si scava ancora ed il numero delle vittime sale.