“Nella serata del 16 settembre, verso le ore 21,30 nel corso della visione della partita di serie A del Napoli Calcio, dei circa 15 detenuti presenti nella denominata “sala polivalente” dell’IPM, almeno 4 di essi se le sarebbero date di santa ragione”. La denuncia arriva, ancora una volta, dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del Coordinatore regionale per la Campania Federico Costigliola. “Tempestivo é stato l’intervento degli agenti di Polizia Penitenziaria in servizio che, nonostante hanno dovuto fare fronte alla resistenza attiva e alle minacce dei litiganti, sono riusciti a bloccarli e a ripristinare , con molta fatica, l’ordine e la sicurezza dell’istituto”.
Per Costigliola, che esprime apprezzamento agli agenti intervenuti, “è impensabile che in questo momento storico in cui il carcere minorile di Nisida è stato teatro di svariati eventi critici, tra i quali diverse risse e due tentate evasioni tutte stigmatizzate dalle difficoltà inevitabili di gestione dei detenuti stranieri e di quelli con problemi psichiatrici, si concede la possibilità, in un orario in cui la sicurezza dell’Istituto è ridotta ai minimi livelli, di far uscire dalle proprie celle ben 15 detenuti, raggruppandoli tutti insieme in una sala che, per essere raggiunta, necessità dell’uscita di tutti i ristretti dai reparti detentivi e del passaggio di questi ultimi, attraverso i passeggi adiacenti ai reparti detentivi, con il solo fine di permettere ad essi di vedere la partita del campionato di serie A del Napoli”.
Per il SAPPE, “è impensabile che per concedere un simile beneficio, in un momento in cui la gestione dell’utenza detenuta risulta essere particolarmente complicata, si debbano lasciare alcuni reparti detentivi privi dell’agente di Polizia Penitenziaria, così come é impensabile che, consapevole di aver autorizzato tale beneficio, la catena di comando non abbia previsto la presenza di un Sovrintendente o di un Ispettore in turno, al fine di dare supporto al personale in servizio; tale mancanza la si riscontra molto spesso nonostante l’elevato numero di Sovrintendenti ed Ispettori presenti a Nisida che, a quanto pare, verrebbero quasi tutti utilizzati per svolgere mansioni e servizi diversi da quelli che sarebbero tenuti a ricoprire come la Sorveglianza Generale”. Senza appello la denuncia del primo Sindacato del Corpo: “pur di favorire il trattamento dell’utenza detenuta, ormai si preferisce anche mettere a serio rischio l’ordine e la sicurezza dell’istituto oltre che l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria in servizio”.
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “quello che da settimane, mesi, avviene nell’IPM di Nisida è inaccettabile! É il momento che chi di dovere, responsabile della sicurezza del distretto minorile campano ed il neo dirigente della Giustizia minorile di Napoli ma anche i vertici ministeriali del DGMC, inizino ad adottare ogni utile iniziativa di propria competenza, rivolta a salvaguardare l’ordine e la sicurezza degli istituti minorili campani e a tutelare il personale di Polizia Penitenziaria che, soprattutto a Nisida, nonostante i numeri dicono il contrario, si trova a lavorare quasi sempre con i livelli minimi di sicurezza”.