ROMA – Quando si perde un documento strettamente personale, dopo la preoccupazione per chi possa trovarlo e usarlo per chissà quale losco impiego, ci assale un inesauribile sentimento di noia. Il solo pensiero di uscire, andare dai carabinieri, denunciare lo smarrimento, rispondere alle domande, passare per la svampita o il distratto di turno, recarsi poi al Comune e magari fare anche la fila solo per riavere finalmente una carta d’identità in effetti è una lunga catena di passaggi che avvilisce chiunque. Ma a quanto pare le cose cambieranno. Per fortuna! Ad annunciarlo è stato ieri il Commissario straordinario per la razionalizzazione e la revisione della spesa delle amministrazioni pubbliche, Yoram Gutgeld, nel corso di un’audizione parlamentare.
La motivazione: “Ogni anno ci sono circa 2,5 milioni di denunce di documenti smarriti che assorbono tante centinaia di uomini, tra carabinieri e polizia di stato, che fanno un’attività amministrativa a basso valore aggiunto, assolutamente inutile”. Pertanto l’obiettivo è di fare in modo che “se uno perde la carta identità va direttamente al Comune a fare la denuncia. Questo eliminerà la necessità di impiegare centinaia di poliziotti e carabinieri e semplificherà la vita ai cittadini. Dobbiamo trovare il veicolo normativo per portarlo a casa”. E se le proposte verranno accolte, in serbo per il futuro altre soluzioni comode per i cittadini per ridurre i costi della spesa della Pubblica Amministrazione. Incrociamo le dita e “chi vivrà, vedrà”.
Di Valentina Mazzella