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Napoli: SOS dal Vomero per i platani infestati dalle cimici Segnatamente nelle isole pedonali Scarlatti e Giordano

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 “ Gli abitanti dell’area collinare del capoluogo partenopeo, che anche in questo periodo feriale sono rimasti in città, oltre ai tanti problemi legati  alle strade piene di buche e di avvallamenti ma anche di cumuli di spazzatura, devono purtroppo affrontare un altro annoso problema che genera non poche conseguenze e che si ripresenta irrisolto ogni estate, aggravato da inefficienze e ritardi da addebitare agli uffici competenti e segnatamente a quelli che fanno capo all’assessore comunale al verde pubblico. Così anche questa estate a ragione dei mancati interventi di bonifica, ancora una volta le alberature stradali della collina, per lo più costituite da filari di platani, sono infestate da miriadi di afidi, conosciuti comunemente come “cimici del platano” “. La puntuale denuncia del grave fenomeno arriva ancora una volta da Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che ogni giorno raccoglie le proteste indignate dei residenti, afflitti dai problemi evidenziati.

            ” Impossibile passeggiare o sostare, seduti su una panchina o uno dei tavolini dei tanti bar e pizzerie presenti nelle isole pedonali di via Scarlatti e di via Luca Giordano, senza trovarsi addosso, sugli abiti o sul corpo, portandoseli poi a casa, il fastidioso insetto – sottolinea Capodanno – Tra le altre conseguenze dell’azione del parassita si registra anche la caduta anticipata di tante foglie dai platani infestati. L’insetto infatti, durante questo periodo, si localizza nella pagina inferiore delle foglie da cui sottrae linfa e clorofilla. Ciò causa una decolorazione tipica delle foglie stesse, che ingialliscono, disseccano e cadono in anticipo “.

            “ Il fenomeno è datato – ricorda Capodanno -. Al Vomero infatti già si presentò sin dai lontani anni ’80. Purtroppo la semplice potatura dei platani non serve a debellare alla radice il fenomeno, dal momento che l’insetto, che già in passato è stato identificato come appartenente alla famiglia dei tingidi, e il cui nome scientifico è “Corythucha ciliata”, oltre che sulle foglie, vive anche sotto la corteccia, proliferando con un ritmo di 200 uova per ciascuna femmina, per tre cicli, ciascuno di 45 giorni. Per questo non è possibile combatterlo con i normali pesticidi, peraltro dannosi anche per l’uomo. La presenza di questo parassita è evidenziata dalla caratteristica colorazione delle foglie, che, una volta attaccate, sono afflitte da una forte declorofillizzazione “.

            “ Tempo addietro – sottolinea Capodanno –, di fronte all’ennesimo accentuarsi del fenomeno durante il periodo estivo, furono anche interpellati esperti del settore. Dagli studi effettuati emerse che il metodo più efficace per combattere la fastidiosa cimice è quello  naturale, utilizzando, per eliminarla, gli stessi parassiti dell’insetto da immettere, attraverso iniezioni nel tronco, sulle piante infestate. Sicché per combattere la tingide del platano occorrerebbe intervenire con terapie specifiche, già all’inizio della primavera, utilizzando trattamenti endoterapici ecocompatibili  “.

            ” Ma quando ancora  dovranno aspettare gli abitanti della collina – chiede Capodanno – perché ci si decida a risolvere definitivamente il problema delle alberature stradali infestate? Con l’occasione si auspica che gli uffici preposti si attivino, ciascuno per le proprie competenze, per valutare tutte le azioni da intraprendere per la soluzione definitiva dell’annosa vicenda. Intanto i residenti sembrano destinati, in questo periodo di caldo e afa, a vivere con le imposte chiuse per evitare che gli insetti in questione, attraverso i rami degli alberi che si prolungano lungo le facciate degli edifici, entrino anche nelle proprie abitazioni “.

 

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