Segnalate aggressione verbali e lancio di uova ai danni dei conducenti Ncc
Da stamane oltre 500 taxi hanno occupato Piazza del Plebiscito per protestare contro la liberalizzazione del settore che porterebbe all’introduzione sul mercato di multinazionali come Uber. Una mobilitazione spontanea che raccolto l’adesione dei lavoratori del settore in tutta Italia, con proteste anche a Milano, Roma e Firenze.
Lo stop di oggi nasce anche in risposta alla pubblicazione degli Uber files, l’inchiesta che svela i metodi che Travis Kalanick, co-fondatore di Uber, intendeva adottare per trasformare l’azienda in un leader del settore trasporti.
A Napoli, in piazza oltre a una distesa di auto bianche parcheggiate nell’area pedonale compresa tra il Palazzo Reale e la Basilica di San Francesco di Paola, anche uno striscione che chiede al Governo lo stralcio dell’art.10 del Ddl concorrenza, contro Uber e il sindacalista romano Bittarelli di Radio Taxi. Ad accompagnare la protesta anche una bara montata sul tetto di uno dei taxi. Grandi disagi per turisti e cittadini che non hanno potuto usufruire del servizio, con gravi ripercussioni sulla mobilità cittadina.
Intanto, sono state segnalate aggressioni ai danni di lavoratori Ncc, come si legge in una nota diffusa da Francesco Artusa, presidente di Sistema trasporti, associazione per il trasporto privati di Ncc e bus turistici. “Ci segnalano le solite aggressioni verbali e il consueto lancio di uova ai danni degli Ncc – si legge -. Come sempre invitiamo gli operatori Ncc a non rispondere a nessuna provocazione e contestualmente a chiedere l’intervento nelle stazioni perché vengano identificati gli autori di questi episodi e possano risponderne penalmente e non solo. Ci siamo già attivati presso prefetture e questure per sollecitare interventi e presidi delle zone più calde”, dice ancora Artusa.