di Mario Civitaquale
Napoli Altro stop del Napoli; gli azzurri dopo la sconfitta in casa per mano della Juventus e l’eliminazione dalla Champions League, intoppano 0-0 al San Paolo contro una Fiorentina organizzata.
Nell’arco di un campionato ci può stare perdere punti in certe partite, e la Fiorentina rientra tra quelle squadre che possono toglierteli.
Anche all’Olimpico contro la Lazio i viola uscirono con un punto. E il Chievo che costrinse il Napoli al pareggio al Bentegodi, ha fatto lo stesso adesso con la Roma.
Quindi niente allarmismi: ci sta che Inter, Juve, Chievo e Fiorentina portino via punti al Napoli. Soprattutto a questo Napoli.
Gli azzurri sono fuori condizione da un bel po’ di gare. Salvo il pacchetto arretrato e Allan, tutti gli altri sono sulle gambe. Da Jorginho a Hamsik, da Callejon a Mertens, passando per Insigne.
A ciò si aggiungano gli infortunati dell’ultimo match, con Milik che ora avrebbe fatto comodo, Insigne che risolve partite dal nulla e Ghoulam che semplicemente era Ghoulam.
Incredibile la metamorfosi azzurra prima e dopo l’infortunio del terzino.
Prima del nefasto stop, il Napoli aveva la media di 3,09 gol a partita. Dopo, la media scende spaventosamente a 0,6.
Ma il Napoli crea anche molto meno, affidandosi a giocate dei singoli.
Posto che la Juve è ancora molto più forte degli azzurri e favorita per lo scudetto, cosa si può fare per lottare fino alla fine?
La società, per ora quasi esente da responsabilità, a gennaio ha il dovere di intervenire con una punta fisica, un esterno d’attacco e un terzino che spinga.
Se non hai Ghoulam e Insigne che senso ha giocare con lo stesso modulo e gli stessi schemi? E perché Giaccherini e Ounas non giocano nemmeno quando esce uno dei tre davanti, costringendo Zielinski ad un ruolo non suo?
Il tecnico ha il merito di aver creato una macchina che regala calcio e che viene studiata all’estero, spingendo la squadra oltre i propri limiti.
Ma se mancano uno o due elementi o se il Napoli non è in condizione ottimale, ecco che riaffiorando i limiti di Sarri.
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