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Napoli, non si scioglie il sangue di S. Gennaro. “Continuate a pregare”, l’esortazione dell’Abate De Gregorio

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Ph. Fabio Sasso/F.P.A.

Non accadeva dal 2016 e in quest’anno bisestile, funestato dal Covid e dalla recente scomparsa del pibe de oro, i napoletani speravano di poter vedere rinnovarsi il miracolo del Patrono della città e salutarlo come un presagio di buon auspicio.

A Napoli per ora non si è rinnovato il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. Il miracolo è atteso nella giornata di oggi, ma quando monsignor Vincenzo De Gregorio, abate della Cappella di San Gennaro del Duomo di Napoli, ha estratto dalla cassaforte l’ampolla con le reliquie del martire patrono della città , il sangue era solido e tuttora non si è sciolto. Ad annunciare l’accaduto, l’Abate che ha officiato la santa messa in una  Cattedrale completamente vuota a causa delle norme anti Covid-19, e che ha esortato i fedeli a non perdere la speranza e di continuare a pregare.

Quello di dicembre, detto “il miracolo laico”, è il terzo appuntamento dell’anno liturgico con la liquefazione, dopo quello del sabato che precede la prima domenica di maggio e quello del 19 settembre, giorno del Martirio del patrono di Napoli e della Campania.

Ph. Fabio Sasso/F.P.A.
Ph. Fabio Sasso/F.P.A.

Il miracolo di San Gennaro alla vigilia di Natale commemora il prodigioso intervento del santo che salvò Napoli da un’eruzione del Vesuvio, il 16 dicembre del 1631. I napoletani, temendo che la lava distruggesse la città, portano in processione sul ponte dei granili, il ponte della Maddalena, le ampolle e il busto di San Gennaro. Il sangue si sciolse e la lava risparmio la città. I prodigi di dicembre e di maggio non si ripetono sempre, a differenza di quello che accade a settembre, ma secondo la tradizione popolare non è di favorevole auspicio per la città e per i partenopei.

Non e’ servita nemmeno la seconda messa a far sciogliere il sangue di San Gennaro. Al termine dell’ulteriore celebrazione, il miracolo non c’e’ stato. Proseguono nella Cattedrale le preghiere dei fedeli che attendono l’annuncio. Dopo la celebrazione della messa, la teca con le reliquie e’ stata riportata nella Cappella alle 12 per essere ripresa alle 16.30. Alle 18.30 ci sarà un’altra funzione liturgica, questa volta presieduta dal cardinale Crescenzio Sepe. I fedeli sperano che, in quell’occasione, l’arcivescovo annuncerà l’avvenuto miracolo.

 

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