RECENSIONE – Il grande teatro di Eduardo De Filippo è tornato in TV con la celebre commedia “Napoli Milionaria!”. Questa volta con l’eccellente adattamento per il piccolo schermo curato dalla regia di Luca Miniero. Il lungometraggio è stato prodotto da Picomedia e Rai Fiction. Trasmesso ieri in prima serata su Rai Uno, è ora disponibile anche sulla piattaforma di streaming di RaiPlay.
L’opera originale fu scritta e diretta per la prima volta sul palco del Teatro San Carlo dall’immortale Eduardo nel 1945. Reduce dalle brutalità e dagli stenti della Seconda Guerra Mondiale, il pubblico accolse con approvazione quella che era un po’ la storia di tutta la città. Nel 1950 seguì il film tratto dalla commedia con un cast di lusso composto da Totò, Titina De Filippo, Delia Scala, Mario Soldati, Carlo Giuffré e Aldo Giuffré. A dirigerlo fu lo stesso Eduardo.
Riscrivere oggi “Napoli Milionaria!” per la televisione era una responsabilità molto impegnativa. Il peso dell’eredità, del confronto e delle aspettative non era un carico da poco. La regia di Miniero è stata all’altezza della sfida. Interessanti sul piano tecnico le inquadrature, il montaggio e l’estetica della fotografia. La sceneggiatura di Massimo Gaudioso e Filippo Gili ha dato vita e movimento a molte scene che nella commedia teatrale erano fuori campo.
Tuttavia non si compie peccato nell’affermare pacatamente che questa trasposizione di “Napoli Milionaria!” si regge anche e soprattutto sul notevole talento di Massimiliano Gallo e Valeria Scalera. I due compongono ormai, per questo genere di performance, una coppia attoriale ben collaudata. La loro recitazione è oliata da una pregevole sinergia che ormai regala agli spettatori un marchio di garanzia. Le interpretazioni riescono a emozionare e a commuovere con trasporto.
La trama, a distanza di decenni, resta ancora densa di insegnamenti e valori. “Napoli Milionaria!” è un classico perché, nonostante il tempo scorra, continua a descrivere perfettamente l’essere umano. Ne racconta la disperazione, l’avidità, l’egoismo, la fragilità dell’onestà, l’indifferenza, la brama di leggerezza, la dignità, l’integrità morale. La storia è ambientata nella città partenopea, eppure ha in sé un principio di universalità.
Soprattutto se prestiamo ascolto alla critica contro la Borsa nera e l’esigenza economica che crea le guerre. “A guerra nunn’è fernuta” ripete più di una volta il personaggio di Gennaro nella narrazione: “La guerra non è finita”. Ed è vero. Non è terminata. Prosegue ogni giorno. Nelle case e nel mondo. Per questo “Napoli Milionaria!”, dopo più di settant’anni, è ancora una commedia di incredibile attualità. E a noi non resta che gustarla aspettando che tempi migliori arrivino per tutti perché in fondo “Ha da passà ‘a nuttata”.
Di Valentina Mazzella