di Mario Civitaquale
Napoli E’ un Napoli più forte di tutto e di tutti quello di Carlo Ancelotti.
Dopo aver dimostrato al PSG di poter far male quando meglio voleva, la squadra azzurra ha vinto probabilmente la partita più difficile disputata sino ad oggi.
Non per il valore dell’avversario.
O meglio non solo, considerando che il Genoa è l’unica squadra di A ad aver fermato quest’anno la Juventus, peraltro nel suo stadio.
La partita, già complicata in quanto successiva alle fatiche di Champions, è diventata quasi proibitiva nel secondo tempo.
Rossblu in vantaggio di un gol contro un Napoli non esattamente in partita. A ciò si è aggiunto un diluvio che ha trasformato il campo in una piscina.
Partita sospesa. Ma dopo circa 10 minuti per l’arbitro Abisso, cognome quanto mai appropriato ieri, si poteva riprendere. Solo per lui e per chi gli dà direttive.
Campo oggettivamente impraticabile; sull’ottanta per cento della superficie di gara la palla non ribalzava, sul novanta per cento nemmeno scorreva. Non era più calcio.
Ma per qualcuno si doveva giocare per forza, cosa importa dello spettacolo, cosa importa dei tifosi.
Una partita giocata così non è regolamentare per nessuna squadra. Ma soprattutto per il Napoli che fa dei fraseggi e della tecnica i suoi capisaldi. Ed ecco che Napoli e Genoa era praticamente uguali.
Ma il Napoli è stato più forte anche di questo. L’unico giocatore fisico dalla metà campo in su ha trascinato i compagni alla vittoria. Fabian Ruiz l’eroe di Marassi.
Fabian Ruiz partito dalla panchina, così come Mertens a favore rispettivamente di Zielinski e Milik. Entrambi sostituiti al 45esimo.
Evidentemente una punizione.
Si tratta di due profili che sicuramente stanno deludendo, ma lasciarli addirittura negli spogliatoi è stato chiaramente un messaggio. A loro e alla squadra.
E’ allora ancora una volta ha vinto Ancelotti, questa volte anche contro la pioggia.