“Mai la guerra può essere mezzo di risoluzione delle controversie internazionali come recita la nostra Costituzione”, il messaggio di Liliana Segre alla piazza
Tre le bandiere poste su un’asta al centro di Piazza Plebiscito, quella ucraina, la bandiera russa e quella arcobaleno, accanto al palco allestito per la manifestazione per la pace, promossa dalla Regione Campania. Migliaia di studenti e scuole della città e della provincia in piazza a sventolare bandiere multicolore per chiedere il cessate il fuoco e l’avvio di accordi di pace. In tanti anche i rappresentanti di istituzioni, associazioni ed esponenti politici che hanno aderito alla manifestazione.
Alla piazza sono giunte anche le parole di sostegno della Senatrice Liliana Segre, attraverso un discorso letto da Tosca D’Aquino. “Mai la guerra può essere mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, come recita la nostra Costituzione. Occorre fermare le morti e le distruzioni, non vogliamo più vedere città bombardate”. Parole che sono state precedute dalla proiezione di immagini di guerra e distruzione del ghetto di Roma, del rastrellamento dei bambini ebrei a Roma, delle Quattro Giornate di Napoli, e dell’immagine di una ragazza iraniana che canta in lingua iraniana “Bella Ciao”.
“Saremo in 50mila in questa piazza, è per questi ragazzi che dobbiamo arrivare al cessate il fuoco, che dobbiamo svegliare l’Italia e l’Europa dal sonno della ragione. Dobbiamo bloccare le armi, bloccare il bagno di sangue che è in atto”. ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Mentre parliamo – ha aggiunto De Luca – ci sono migliaia di giovani che muoiono in Ucraina, mutilati, deportati. Blocchiamo la guerra e insediamo con le Nazioni Unite una conferenza di pace alla quale dobbiamo chiamare a partecipare la Cina Popolare, che può esercitare una pressione decisiva nei confronti della Russia, e apriamo il dialogo. Fermate le armi e cessate il fuoco, poi si insedi la conferenza di pace e in quella sede si discuterà nel merito l’equilibrio da trovare per riportare la pace“.
“Nessuna ambiguità sul nostro sostegno all’Ucraina e per salvaguardare i diritti del popolo ucraino, però dall’altro lato la necessità di avviare un discorso che porti alla pace e che possa consentire di superare questo momento così difficile per l’Europa e per il mondo intero”, ha dichiarato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi a margine della manifestazione “Oggi sicuramente è una bellissima piazza, molto colorata, – evidenzia il primo cittadino – fatta da tanti giovani che chiedono quello che chiedono in tanti, cioè che ci sia un momento per il cessate il fuoco, che si passi dalla voce delle armi alla voce della diplomazia e che si ritorni a quello spirito negoziale che ha sempre contraddistinto l’Europa negli ultimi anni”. Per Manfredi c’è la necessità “di rimettere al centro da un lato il diritto dei popoli, dall’altro di trovare tutte le vie del dialogo che consentano di superare questa fase che è una fase fatta di grandi difficoltà, di grandi lutti e della necessità di ripristinare i percorsi di dialogo tra le nazioni coinvolte in questo conflitto”.