di Mario Civitaquale
Napoli Napoli – Juventus è alle porte ed il tema principale sembra essere se i tifosi azzurri applaudiranno e fischieranno Maurizio Sarri, l’ex “capo-popolo” partenopeo, come è stato definito, passato adesso “al Palazzo” come pure è stato detto.
Ma, sinceramente, chi se ne frega.
Fischi, applausi o indifferenza verso il tecnico bianconero, purchè però i tifosi sostengano il Napoli.
La differenza si è vista in Coppa Italia con la Lazio, dove il pubblico ha contribuito almeno al cinquanta per cento.
Ma si era già vista col Brescia nel match di inizio campionato, quando la partita letteralmente l’ha vinta il tifo.
E si è sempre vista.
La storia del calcio è piena di statistiche a favore delle squadre che giocano in casa.
Nella stragrande maggioranza dei casi incide il fattore campo.
E’ vero sempre, è vero ovunque.
E’ vero soprattutto a Napoli, da sempre conosciuta nel mondo per l’attaccamento, l’entusiasmo e la passione dei suoi tifosi.
Sono solo dieci anni che il Napoli è in alto in Italia e presente in Europa.
Ma già prima era noto per la bolgia del San Paolo.
Siamo così sicuri che Bologna, Parma e Fiorentina e la stessa Inter avrebbero vinto con un tifo partecipe? E che il Genoa avrebbe preso quel punto?
La controprova non l’avremo mai, ma si ha la sensazione che il Napoli, con i tifosi al suo fianco, avrebbe qualche punto in più.
Ovviamente sulla vittoria contro la Lazio hanno inciso anche altri fattori: una condizione che pian piano sta arrivando, una grinta che gradualmente sta venendo fuori, un Demme straordinario semplicemente nel fare il suo ruolo.
Ma con la Juve non è detto che basti.
Per questo, con la Juve e dalla Juve in avanti, il pubblico non faccia mai mancare il supporto a questa squadra.
Come tra genitore e figlio, tra fratelli, tra parenti, tra cari amici, c’è stato il litigio e l’allontanamento.
Ma quando l’uno ha bisogno, ci si dimentica tutto.
“Sarò con te, e tu non devi mollare….”