Approvata la delibera comunale per l’avvio dei progetti utili alla collettività. Napoli è la prima città d’Italia ad adottare un atto d’indirizzo dei Puc.
E’ stato approvato con delibera di Giunta comunale del 13/08, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali e al Lavoro, Monica Buonanno, l’avvio dei Progetti Utili alla Collettività (PUC) nell’ambito dell’attuazione del reddito di cittadinanza.
In sostanza la delibera prevede che chi percepisce il contributo per il reddito di cittadinanza (RdC) a Napoli, debba svolgere lavori di pubblica utilità per il comune, con un impegno dalle 8 alle 16 ore a settimana.
L’avvio dei Puc è previsto dal prossimo autunno. Gli ambiti nei quali i beneficiari di RdC sono chiamati a svolgere l’attività sono stati individuati dopo “un’approfondita analisi -si legge in una nota del comune- in merito ai reali bisogni del territorio e della città: i progetti Puc che saranno messi in campo, infatti, partono proprio dalle esigenze della collettività e andranno a supportare i settori della cultura, del sociale, dell’arte, dell’ambiente e della tutela dei beni comuni”.
Ogni beneficiario del Rdc in base alle proprie aree di competenze ed esperienze sarà agganciato in automatico attraverso la piattaforma GePi, a una o più attività di pubblica utilità prevista. Almeno un componente per ogni nucleo familiare che percepisce il reddito, deve svolgere la mansione a cui risulta idoneo. L’accettazione e’ obbligatoria, pena la perdita del contributo”. Il percorso del PUC non è alternativo a quello previsto presso i centri per l’impiego, ma è un’ulteriore occasione di riqualificazione professionale.
A Napoli sono 63.000 i nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza, di cui la metà potenzialmente in carico ai servizi sociali territoriali, “un numero importante – si commenta dall’assessorato al Welfare -che non spaventa perché si è convinti di poter assicurare ai beneficiari un’occasione di crescita. I Puc rappresentano, infatti, l’applicazione del principio di restituzione sociale, che porta il beneficiario di un sostegno (in beni o servizi) a impegnarsi a favore della comunità locale, come riconoscimento del sostegno ricevuto, ma soprattutto come atto mediante il quale si pongono le basi per la sua integrazione in un sistema di opportunità presenti sul territorio”.
Il Puc, si precisa dall’Assessorato, e’ un percorso di riqualificazione e valorizzazione di competenze e non un rapporto di lavoro, quindi non sono previsti malattia o ferie. I percettori di Rdc sono in ausilio ai lavoratori comunali e alle cooperative sociali e non svolgono le mansioni in maniera diretta e autonoma. La durata dei progetti è di 18 mesi, pari alla durata del Rdc. Per chi già percepisce il reddito, svolgerà le attività previste fino a scadenza del contributo.
Napoli è la prima città in Italia ad adottare un atto d’indirizzo per i PUC, con l’intento di restituire dignità e valore a chi percepisce il contributo attraverso un’occasione di crescita e di riqualificazione professionale da sfruttare poi nel mercato del lavoro.
G.S.