Napoli – Dopo una straordinaria serie di vittorie consecutive, il Napoli di Sarri si ferma e Genova, fermato sul campo di “Marassi”, da un Genoa grintoso.Nonostante un assedio dei partenopei il fortino messo su da Giampiero Gasperini ha tenuto.
Ma ha tenuto anche la difesa del Napoli, annullando ogni attacco dei liguri e tenendo indenne da pericoli la porta di Reina. E’questo il bicchiere mezzo pieno.
Gli azzurri non perdono in gare ufficiali dalla prima di campionato contro il Sassuolo e soprattutto non prendono gol da tre match consecutivi, vantando una delle migliori difese del campionato; aspetto non di scarso rilievo per una squadra che solo sei mesi subiva la media di una rete a partita.
Procede bene dunque il temuto cammino del Napoli con le squadre medio-piccole: sette punti sui nove a disposizione, battute Chievo e Palermo, dominato un Genoa anche fortunato.
Si perché, nonostante sette limpide palle-gol per gli azzurri, la porta di Perin è rimasta inviolata; sono mancate cattiveria e convinzione sotto porta. Comprensibile viste le enormi energie fisiche e mentali spese in questo periodo.
A ciò si aggiunga che il Genoa, considerando anche il finale della scorsa stagione, delle ultime otto partite giocate tra le mura amiche ne ha persa una soltanto, quest’anno contro la Juve.
E comunque si fosse trattato di boxe, il Napoli avrebbe stravinto.
Nel pugilato, quando si arriva alla fine di un incontro pugilistico senza che nessuno dei due contendenti sia andato al tappeto, la vittoria viene assegnata dai giudici di gara per punteggio.
Il pugile partenopeo ha sferrato almeno sette pugni decisivi allo sfidante ligure, mantenendo però sempre la posizione di guardia con le gambe alla larghezza delle spalle, la vita e il petto perpendicolari all’asse, i gomiti vicini alle costole e il mento a un angolo di 90° con il collo.
In sintesi, ha tramortito l’avversario, senza rischiare mai nulla, ma non lo ha mandato al tappeto.
Ne viene fuori lo 0 a 0 di “Marassi”.
Niente drammi: la Roma, unica squadra insieme agli azzurri a poter seriamente lottare per il titolo, ha perso nella Milano nerazzurra, vantando ora un solo punto sul Napoli, che ha comunque dato vita ad una prestazione convincente.
Niente drammi perchè una battuta d’arresto non intacca un cammino.
Persino la «Grande Armata» napoleonica, uno degli eserciti più forti di sempre, dopo una serie di schiaccianti vittorie, conobbe una battuta d’arresto nella Battaglia di Eylau, capitolando sotto i colpi della Quarta Coalizione, ma vincendo l’ultima decisiva battaglia di Friedland e dettando così le condizioni, alla pace di Tilsit, per estendere il dominio napoleonico fino ai confini dell’Impero russo.
Tutto ciò accadeva i primi dell’Ottocento, mentre, a molti chilometri più ad Ovest, nell’attuale Danimarca, nasceva, come centro commerciale locale, la città di Herning.
Nel 1999, due nativi del posto, Johnny Rune, un falegname e proprietario di un’azienda privata nel settore del legname, e Steen Hessel, un rivenditore autorizzato Mercedes Benz, fondarono una squadra: FC Midtjylland.
1999, troppo tardi per ammirare la grandezza della Grande Armata napoleonica; il FC Midtjylland ha però l’occasione di contemplare un’altra perfetta macchina da guerra, già pronta a ricominciare a marciare. La Grande Armata di Maurizio Sarri.
di Mario Civitaquale