di Mario Civitaquale
Napoli Manco a dirlo. Altra partita giocata dal Napoli, altra sconfitta.
Ormai nemmeno gli scommettitori ci troveranno più gusto…
Ma scherzi a parte, la situazione non è grave, è gravissima.
Il Napoli è una squadra senza carattere, salvo la pace di qualcuno.
il San Paolo viene continuamente violato e ultimamente con cori avversari che intonato “Tornerete in Serie B”. Chiunque reagirebbe mangiandosi l’erba. Chiunque, dopo le critiche settimanali e i continui fischi, vorrebbe riscattarsi.
Ma non questi ragazzi. O meglio alcuni di loro.
Uno dei pochi che ha i cosiddetti “attributi”, e lo ha dimostrato dentro e fuori dal campo, è Allan. Che dal campo proprio non dovrebbe mai uscire.
E invece ieri è stato il primo sostituito da un Gattuso che, per la prima volta da quando è a Napoli, ci ha messo veramente del suo in questa sconfitta.
Nessuno gli imputa la scelta della linea difensiva che ci può stare: Manolas e Di Lorenzo, salvo gli errori individuali, hanno dato affidabilità, Hysaj è ultimamente il migliore in campo a destra. E a sinistra c’era solo Luperto.
Giusta quindi la scelta iniziale.
Ma perché non ha giocato Demme? E perché ha tolto Allan con i fantasmi Zielinski e Fabian ancora in campo?
I due “perenni futuri campioni” del Napoli non possono giocare insieme in un trio di centrocampo, hanno caratteristiche troppo offensive e nessuna capacità di interdizione.
Ma analizzati gli errori di Gattuso, torniamo alla squadra.
Il Napoli sta rischiando di trovarsi invischiato nella lotta per non retrocedere. E se non è tra le papabili è perché dietro almeno 4-5 squadre non sono di categoria.
Ma c’è poco da star tranquilli.
Dalla prossima in poi in campo solo chi c’è con la testa, chi sta dando tutto, chi non ha passato questi mesi a Napoli, chi ha carattere e grinta, chi è abituato a lottare per questa classifica.
Ci si permette di suggerire una formazione al mister, bloccando anche la partenza di Tonelli, almeno finchè Maksimovic e Koulibaly non rientrano:
Meret; Hysaj, Manolas, Tonelli, Mario Rui; Allan, Demme, Lobotka; Di Lorenzo (che può tranquillamente fare l’esterno alto per la qualità che ha), Insigne, Milik.
Questa è una squadra di gente che lotta. I Blasi, i Gargano, gli Aronica, i Campagnaro.
Non si tratta di follia. Ma il Napoli continua a perdere e ogni rimedio è quello giusto.
Gattuso ieri ha detto che il Napoli ha toccato il fondo.
E molti a questa frase rispondono che, allora, non si può che risalire.
Ma Freak Antoni insegna quello che il Napoli mette in pratica da mesi:
si dice che una volta toccato il fondo non puoi che risalire.
Non è vero.
Si può sempre scavare.