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Napoli: al Vomero continua l’odissea della panchina rotta.

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Napoli: al Vomero continua l’odissea della panchina rotta.

Di nuovo incartata dopo la riparazione non autorizzat  ” Continua l’odissea della panchina posta in via Enrico Alvino, nel quartiere Vomero, nei pressi dell’incrocio con via Scarlatti. Panchina che, alcuni mesi addietro, fu danneggiata da ignoti. Una mattina infatti, lo schienale fu trovato a terra in condizioni tali da non poter più essere utilizzato e, dopo pochi giorni, addirittura sparì. Da quel momento si sollevarono non poche proteste con numerose richieste agli uffici preposti dell’amministrazione comunale partenopea affinché la panchina fosse ripristinata. Ma l’unico risultato che si riuscì a ottenere, ai fini di garantire la sicurezza, fu quello di fare interdire l’area dove è posta la panchina la quale fu anche avvolta con una rete di plastica arancione. Poi, nei giorni scorsi, eliminata la rete protettiva, al posto dello schienale originario a forma ovoidale, di colore scuro, è comparso uno schienale realizzato con un asse di legno di colore bianco e le persone hanno cominciato a sedersi di nuovo sulla panchina. Al riguardo però sono stati non pochi coloro che hanno storto il naso, immaginando che il ripristino sarebbe stato fatto nel rispetto del decoro urbano che caratterizza il tratto di strada in questione, riportando la panchina nello stato quo ante, armonizzandola dunque con le altre simili presenti nella zona “. A ripercorre l’odissea di questo elemento di arredo urbano, più volte in questi giorni alla ribalta delle cronache cittadine, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero.

            ” Dalle notizie, riportate da alcuni mass media – prosegue Capodanno – , si apprendeva però che l’intervento per riparare la panchina non era stato effettuato a cura e spese dell’amministrazione comunale ma da privati cittadini, con la sponsorizzazione di un’azienda, anch’essa privata. Da qui è scaturita la decisione degli uffici preposti del Comune di Napoli che, dopo aver rilevato che non era stato autorizzato alcun tipo d’intervento sulla panchina in questione, che non era stata neppure consentita l’apposizione di pubblicità a favore di terzi e che, per giunta, era stata arbitrariamente rimossa un’area interdetta dall’amministrazione comunale, per motivi di sicurezza, di richiedere l’intervento della Napoli servizi per il ripristino dell’interdizione dell’area dove si trova la panchina che è stata di nuovo avvolta in una rete di plastica rossa, in attesa degli interventi per la sua riparazione da effettuarsi a cura dell’amministrazione comunale partenopea, con il successivo collaudo per garantire la sicurezza, prima di restituirla alla piena fruibilità “.

            ” L’intervento degli uffici del Comune di Napoli è un atto dovuto, in conformità a quanto disciplinato dalle normative vigenti – puntualizza Capodanno -. Al riguardo va richiamato un altro analogo episodio alla ribalta delle cronache alcuni anni fa. Un commerciante di Intra, frazione del Comune di Verbania, dopo aver segnalato per diverso tempo un marciapiede rotto, posto di fronte al proprio esercizio commerciale, che tra l’altro costituiva un pericolo per i passanti, dal momento che non  veniva riparato, intervenne facendolo ripristinare a proprie spese da una ditta privata. Ma la polizia municipale, avendo accertato che la riparazione era avvenuta senza alcuna autorizzazione, multò il commerciante, ordinandogli altresì di far ripristinare il marciapiede nella condizione antecedente, eliminando la riparazione fatta effettuare dall’impresa da lui incaricata. Alla fine il commerciante tra spese sostenute per far riparare il marciapiede e per far demolire la riparazione, alle quali vanno aggiunti gli 862 euro per il pagamento della multa, ci rimise circa 1.200 euro, senza aver risolto nulla, dal momento che il marciapiede era tornato rotto “.

            Con l’occasione Capodanno lancia un pressante appello all’assessore comunale all’arredo urbano, Laura Lieto, affinché, effettuati tutti gli accertamenti e le indagini su quanto accaduto, pure per i provvedimenti consequenziali,  si proceda, in tempi rapidi, al ripristino della panchina in questione, nel rispetto ovviamente della configurazione originaria, armonizzandola così con le altre panchine presenti nel tratto di strada interessato, al fine di restituirla alla piena fruibilità, con la rimozione dell’area attualmente interdetta, dopo il necessario collaudo per garantire la sicurezza.

 

 

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