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Napoletani scomparsi in Messico, solo dopo la messa a disposizione della ricompensa cominciano ad arrivare le prime informazioni

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Napoli – La ricompensa da due milioni di pesos messa a disposizione di chiunque dia informazioni alle famiglie dei tre napoletani scomparsi in Messico «sta già producendo i suoi frutti: sono arrivate prime notizie, da verificare ovviamente, ma qualcosa si muove». Lo ha reso noto l’avvocato Luigi Ferrandino, legale delle famiglie Russo e Cimmino, nel corso di una conferenza stampa a Napoli.

Durante l’incontro – a cui hanno preso parte anche alcuni familiari di Raffaele e Antonio Russo, e di Vincenzo Cimmino, di cui non si hanno notizie dallo scorso 31 gennaio – l’avvocato e i familiari hanno sottolineato che è loro intenzione rendere disponibili queste notizie a investigatori italiani e non messicani. «Il ministero invii sul posto inquirenti italiani – ha detto ancora Ferrandino – oppure, se già ci sono, ci faccia giungere rassicurazioni». L’avvocato e le famiglie hanno anche lanciato un appello al governo messicano: «Anche loro propongano, così come abbiamo fatto noi, una ricompensa».

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