Napoli – “Ci vuole un Omero per raccontare le nostre gesta e noi siamo i vari Ettore e Achille”. Innovativa e suggestiva l’idea lanciata da Patrizio Oliva e l’associazione Milleculure, rivolta al Dipartimento di Architettura della Federico II. Realizzare un Museo dello sport all’interno della Mostra d’Oltremare, quale simbolo della fatica agonistica e del valore della competizione e come esempio di educazione per le nuove generazioni. Molto più che un sacrario della memoria ma una galleria per raccontare al di là del tempo la passione, le emozioni e l’unicità dei campioni olimpionici che hanno portato in alto Napoli nel mondo con i loro indimenticabili trionfi.
Da qui la presentazione dei lavori degli studenti universitari nel corso specialistico diretto dal professore Sandro Raffone, docente di composizione architettonica e urbana, di Progettazione 1 “Padiglione dell’architettura, della fotografia e dello sport nella Mostra d’Oltremare”, in sinergia con Milleculure e il Rotary Club.
“Guantoni, calottine, kimoni sono cimeli che servono a trasmettere sani valori e Napoli ha bisogno di cultura civica” dichiara Oliva, che auspica quanto prima la nascita e l’inaugurazione del Museo dello sport. Il futuro non può prescindere dal glorioso passato.