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Morto Liam Payne degli One Direction: le fragilità di un uomo e il dolore di una generazione

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BUENOS AIRES — Durante la notte (secondi il fuso orario italiano) la notizia shock. Liam Payne è morto. È caduto dal terzo piano di un hotel a Buenos Aires, nel quartiere Palermo. Si trovava nella città argentina per il concerto del suo amico ed ex compagno di band, Niall Horan. Liam James Payne è, infatti, noto al grande pubblico per essere ex chitarrista e cantante degli One Direction. Aveva soltanto 31 anni. 

La polizia è intervenuta in hotel in quanto aveva già ricevuto nel pomeriggio la segnalazione di un “uomo molesto”, presumibilmente sotto l’effetto di droghe o di alcol, che stava “sfasciando” la stanza. Così riporta la stampa argentina. Tuttavia all’arrivo gli agenti hanno trovato l’uomo al suolo, precipitato dal terzo piano dell’edificio. Sicuramente verranno condotte delle indagini per chiarire le dinamiche dell’accaduto.

Resta, su due piedi, una notizia sconvolgente non solo per le fan più affezionate alla band, le famose “directioners” che dieci anni fa gareggiavano con le fan di Justin Bieber (fonte di altre recenti news drammatiche) per stabilire chi avesse “l’idolo migliore”.

La morte di Liam Payne addolora dal punto di vista artistico e umano. Un lutto per il mondo della musica. Era autore dei testi di molte canzone della storica band. Liam era inoltre figlio, compagno e soprattutto padre di un bambino di 7 anni. Non si sa ancora che si possa parlare di suicidio. L’idea però che un giovane uomo di 31 anni abbia cercato la morte intenzionalmente oppure che la morte sia sopraggiunta per un incidente — dopo aver perso coscienza delle proprie azioni a causa delle droghe — dovrebbe farci riflettere.

Liam Payne aveva apparentemente tutto: giovane, ricco, bello, famoso. Eppure soffriva di depressione, ansia e dipendenze come aveva lui stesso condiviso in vecchie interviste. Nell’ultimo anno aveva anche ricevuto pesanti accuse da parte di una ex partner. La sua scomparsa sconvolge perché improvvisa e inaspettata. Non è morto per una malattia. Ricorda a noi tutti che non esistono vite perfette. Ricorda quanto la salute e il benessere mentale non abbiano prezzo e siano fondamentali. 

In ultimo Liam Payne, in quanto membro degli One Direction, ha rappresentato un pezzo importante della giovinezza per molti. Alcuni erano bambini, altri adolescenti, qualcuno già ventenni quando gli One Direction si esibivano in tour internazionali. Potevi essere un fan sfegatato oppure potevi considerarli “una boy-band per tredicenni”. Non importa. Non c’è scampo alla nostalgia. Dopo dieci anni le loro canzoni sono, sotto il profilo musicale, ancora egregiamente valide ed orecchiabili. Riascoltarle oggi riporta inevitabilmente tutti in quegli anni e alla rispettiva fase della vita.

Oggi milioni di persone si sono svegliate, hanno appreso la notizia. Si sono commosse, le fan hanno pianto a dirotto. È morto un giovane uomo di 31. Una persona con le sue fragilità. Non solo. Per chi aveva i suoi poster in camera, con la scomparsa di Liam crolla anche l’insieme dei ricordi spensierati di cui lui — insieme agli altri membri della band — è stato emblema. Gli One Direction erano il ricordo felici di molte ex adolescenti. Oggi quel ricordo avrà una ferita, ma Liam non verrà dimenticato.

Di Valentina Mazzella

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