Napoli – a Natale è una sinfonia di dolci: struffoli, roccocò, mustaccioli, sapienze e Divino amore e poi la cassata partenopea e la celebre pastiera.
Forse nessuna altra città italiana vanta un repertorio così ampio e
variegato di dolci delle feste. Moccia 1936, da oltre ottanta anni, è la pasticceria per eccellenza della tradizione napoletana. Custodi di antiche ricette, i maestri pasticcieri e i fornai di Moccia 1936 rinnovano ogni anno quei dolci natalizi che celebrano Napoli in tutto il mondo. Sono preparazioni artigianali che negli anni hanno conquistato il palato di viaggiatori e napoletani illustri: da Libero Bovio a Benedetto Croce, da Nino Taranto a Pupetta Maggio, autrice di una poesia dedicata proprio alle dolcezze di Moccia 1936.Le maestranze più anziane raccontano di come
Benedetto Croce fosse ghiotto dei dolci natalizi della pasticceria di via San Pasquale a Chiaia, sua figlia amava particolarmente gli struffoli e ne acquistava in grandi quantità. Nino Taranto e la sua famiglia erano soliti regalare a Natale, ad amici e parenti, i dolci di Moccia. Dolci che spesso venivano confezionati in cassette e inviati in tutto il mondo perché i profumi e i sapori del Natale partenopeo potessero arrivare alle famiglie emigrate oltre confine. Ogni anno la famosa pastiera di Moccia raggiungeva il Vaticano, in dono a Papa Giovanni Paolo II. La stessa pastiera che Massimo Ranieri ordinava e si faceva portare a casa dal banconista della
pasticceria nel giorno della vigilia di Natale.
Già dai primi di novembre il profumo di arancia, pisto e mandorle invade il laboratorio della pasticceria Moccia 1936 che oggi ha un punto vendita anche all’Aeroporto Internazionale di Napoli. La sede storica di Via San Pasquale è in ristrutturazione, mentre è di imminente apertura un nuovo negozio nel cuore antico di Napoli: in via Benedetto Croce, la celebre Spaccanapoli.
La bellezza dei dolci natalizi partenopei è nelle loro storie. Le Sapienze, dolci fragranti dal sapore deciso e dalla caratteristica forma a “S”, sono una variante dei classici biscotti natalizi susamielli. Le sapienze prendono il nome dal Monastero della Sapienza a Napoli (via santa Maria di Costantinopoli), dove le suore erano solite aggiungere ai classici susamielli a mo’ di decorazione tre mandorle intere. Le sapienze sono realizzate nei laboratori di Moccia secondo la ricetta tradizionale con miele certificato, mandorle pregiate e frutta candita.Famosi sono gli struffoli di Moccia 1936 dal retrogusto al liquore
maraschino, sempre croccanti e soffici grazie a un piccolo segreto
custodito dallo storico pasticciere Michele Salma che da oltre trent’anni lavora per l’insegna.Poi i mostaccioli dalla glassatura perfetta realizzati secondo l’antica ricetta, quindi croccanti da gustare con calma e con un buon liquore.Un must del Natale a Napoli è poi la cassata napoletana che ha come ripieno ricotta campana e non prevede decorazione con marzapane e canditi ma solo glassatura. La ricetta di Moccia1936 si distingue da tutte le altre: le note amare del cioccolato fondente si sposano con la dolcezza della ricotta campana ma soprattutto resta la meraviglia della decorazione tipica siciliana con naspro, marzapane e frutta candita.
Nel ventaglio delle golose offerte natalizie c’è infine la pastiera che è anche il dolce della Pasqua: la ricetta di Moccia è unica e segreta e da quasi un secolo appassiona i palati più ricercati.