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"Mirate al cuore": l’Institut Francais commemora il bicentenario dalla morte di Joachim Murat

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NAPOLI – “Risparmiate il mio volto. Mirate al cuore. Fuoco!”: ci sono frasi che fanno la storia, si sa. Non importa se siano state gridate a pieni polmoni all’aperto davanti a una platea o pronunciate sottovoce nel privato di quattro mura all’orecchio di pochi testimoni. Sono frasi che corrono attraverso i secoli per ispirare qualche letterato, un artista o animare un movimento; tutti in cerca di emblemi con cui etichettare un personaggio o un’epoca. Indubbiamente quella pronunciata da Joachim Murat in punto di morte davanti a un plotone di soldati è stata una di quelle. Forse un po’ troppo romanzate dallo scrittore Alexandre Dumas, ma si tratta ugualmente di parole cariche di tanta dignità che a noi piace ricordare come fossero una realtà storica. Del resto l’uomo a cui sono state attribuite, Joachim Murat per l’appunto, non è stato in vita un condottiero da meno della leggenda. Generale di Napoleone, di cui fu anche cognato sposandone la sorella Carolina, e re di Napoli dal 1808 al 1815, viene innanzitutto ricordato come l’incarnazione del mito della mobilità sociale per il suo passaggio da figlio di un locandiere a sovrano di un regno grazie alla carriera militare. Ebbene, con alle spalle delle origini umili come le sue, una volta ottenuta la corona sul capo, come sarebbe potuto non diventare uno dei re più amati dal popolo? Con Murat il Mezzogiorno cambiò in diversi aspetti: vennero promossi nuovi progetti urbanistici, attivata un’innovativa gestione della cosa pubblica e furono introdotte delle riforme sociali tramite il Codice Napoleonico che legalizzarono per la prima volta nella nostra penisola il divorzio, il matrimonio civile e l’adozione nonostante il malcontento della Chiesa. Peccato che alla fine Murat abbia cercato di fare il passo più lungo della gamba e, complici gli eventi storici, sia finito poi sconfitto e fucilato a Pizzo Calabro nel 1815, condannato a morte da Ferdinando I di Borbone.

Ed è esattamente questo episodio storico, la morte di Joachim Murat, che lunedì 12 ottobre si ha intenzione di commemorare in occasione del suo bicentenario con la presentazione del libro “Mirate al cuore” di Assunta Mango. Volume impreziosito dalle opere originali dell’artista francese Christophe Mourey e dai collages del graphic designer Mario Biscetti, alla cui stampa ha contribuito Carmine Cervone. L’evento, condotto dall’antropologo dott. Marco Fiore, si terrà a Napoli alle ore 18:30 presso l’Institut Francais al Palazzo Grenoble in via Crispi – 86. Il titolo del libro è indicativo, non tradisce la fierezza del condottiero che lunedì si desidera ricordare. L’ingresso è libero e aperto a tutti. Saranno ovviamente presenti sul posto la scrittrice e gli artisti con cui sarà possibile un confronto diretto, fiore all’occhiello di una serata imperdibile in cui dibattito storico, narrazione e arti visive si incontrano in un valzer di idee e creatività.

di Valentina Mazzella

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