La vicepresidente della Commissione Affari sociali: “Inascoltato appello del Garante nazionale dei Minori”
Napoli. “Occorre attivare al più presto il Sistema nazionale di monitoraggio della violenza sui minori per mettere in campo un’efficace strategia di prevenzione che sia in grado di difendere le migliaia di bambini che in Italia subiscono abusi in famiglia, nelle scuole, nei luoghi di ricreazione. E’ inaccettabile che nel nostro Paese si consenta a chi è già stato segnalato per reati collegati a violenza sui minori di poter continuare a nuocere addirittura permettendo che gli stessi lavorino in contesti scolastici, come nell’ultimo clamoroso caso avvenuto a Castellammare di Stabia. Chi si macchia di reati infamanti come questi deve essere totalmente estromesso da qualsiasi attività lavorativa o associazionistica che gli consenta di molestare altri minori. Chi non ha vigilato all’interno di strutture scolastiche pubbliche o private sulla tutela dell’incolumità dei minori non può essere autorizzato a continuare in un lavoro che presuppone requisiti di responsabilità e legalità di assoluto rilievo. Per far questo è indispensabile tracciare un quadro preciso e capillare del Paese per analizzare in tempo reale dove si nascondano i pericoli e le insidie intervenendo prima che il dramma si compia. E’ grave che l’appello lanciato al governo dal Garante per l’Infanzia, Filomena Albano, affinchè si proceda celermente all’attivazione di un Sistema nazionale di monitoraggio, sia caduto nel vuoto”. Lo ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan, commentando le misure cautelari eseguite dai Carabinieri di Avellino nei confronti di quattro insegnanti accusati di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti di minori.
“Bisogna riattivare una rete sociale che sia in grado di far emergere tutti i casi di violenze non denunciate – ha proseguito la Rostan – che nel caso di coinvolgimento di minori caratterizzano la maggior parte degli episodi. Le nuove tecnologie possono esserci sicuramente d’aiuto per tracciare la mappa delle criticità, la presenza sui territori di chi si è già reso colpevole di questi reati, le anomalìe statistiche in termini di denunce presentate o di assenza delle stesse rispetto alle medie nazionali, la frequenza dei controlli da parte delle aziende sanitarie e delle forze dell’ordine nei luoghi attenzionati. La difesa dei minori deve essere una priorità per il Governo. Non possiamo più assistere a episodi di violenza che, andando poi a verificare, sono stati preceduti da tanti segnali inequivocabili ma, purtroppo, sottovalutati o ignorati”.