Napoli Lunedi 19 settembre, giorno di San Gennaro, il Napoli si risveglia e si ritrova da solo in testa alla classifica dopo quattro giornate, viste le contemporanee sconfitte di Juventus e Roma.
Un miracolo del Santo? Per chi critica a prescindere, si. Per chi non si ferma al calcio superficiale, no.
E da tempi non sospetti che qui si esalta la forza del Napoli, il più competitivo dell’era De Laurentiis, e si critica, nei limiti del possibile naturalmente, la Juve, unico reale competitor del Napoli.
I bianconeri a San Siro non avevano le solite “facce cattive”, il “sangue agli occhi” juventino che ancora non si è visto. La Juve ha una squadra di marziani ma non esprime un bel gioco, fatto di coralità e sinergie. Ottimi spunti di singoli campioni. Una difesa non più irreprensibile e un centrocampo da terzo posto, senza Marchisio e con Pjanic che non trova una collocazione.
Attenzione, è presto per giudicare. La Juve ha avuto un calendario oggettivamente più complicato del Napoli e siamo appena alla quarta giornata. Ma il Napoli appare poter competere fino alla fine.
E’sempre più il Napoli di Arkadiusz Milik che, con le doppiette straordinarie di Kiev e Bologna, si porta a sei gol stagionali. E che gol! Segna in tutti i modi, così offuscando i difetti del Napoli.
Abbiamo sempre sostenuto che il Napoli ha due squadre titolari, ne abbiamo elogiato il mercato. Ma abbiamo anche sempre detto che alcune trattative andavano portate in porto. Mercato da 8 e mezzo non da 10.
Il Napoli cercava innanzitutto un terzino destro che poteva giocare anche a sinistra. Non è arrivato e lo si è visto: Hysaj nelle ultime uscite non è stato brillantissimo, il sostituto naturale è il buon Maggio, sufficienza piena ma non più da Napoli. Strinic è ordinato e ha buone coperture ma col Bologna quando è entrato Ghoulam è cambiata la partita.
Il Napoli ha inseguito Sportiello, poi non lo ha preso. Reina come leader è insostituibile, ma ha già sulla coscienza due gol: Niang e Verdi, con quest’ultimo gol che ha palesato un problema che già si mostrò con tutta evidenza lo scorso anno. Reina non prende i tiri da lontano, forti ma centrali. E’troppo strano per un portiere come lui, ammesso che stia bene fisicamente.
Il Napoli infine ha inseguito un centravanti, ripiegando poi su Gabbiadini. Lo si ripete Manolo è un ottimo profilo con grandissime doti; non può però fare la punta centrale nel 4-3-3, non ne ha i movimenti.
Il Napoli resta comunque fortissimo perché, nonostante quanto detto, la rosa è altamente competitiva in un campionato dove tutte, anche la Juve, hanno i loro difetti.
Soprattutto se i difetti azzurri vengono così ben mascherati dal fenomeno là davanti che a quanto pare ha solo cambiato nome.