Luigi Di Maio: “Massimo impegno sulla vicenda Paciolla”.
E’ giallo sulla morte di Mario Paciolla il volontario napoletano che partecipava alla missione di verifica dell’ONU, in Colombia, per la difficile trattativa di pace tra il Governo e le ex Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc).
Il giovane è stato trovato impiccato mercoledì scorso nella sua abitazione di San Vicente del Caguan, nel dipartimento meridionale di Caquetá, roccaforte proprio delle ex Farc. Nei giorni precedenti Mario aveva partecipato in veste di osservatore ONU, alle riunioni tra il governatore di Caquetá e il sindaco di San Vicente, con le comunità locali di ex guerriglieri, per portare avanti il dialogo di pace. E proprio in seguito a questa missione, Mario aveva detto alla famiglia di sentirsi minacciato e di essere preoccupato per la sua incolumità e di voler tornare al più presto in Italia. Il rientro era previsto per il 20 luglio, ma purtroppo Mario non ha fatto in tempo.
Il triste annuncio è stato dato alla famiglia con una telefonata dalle autorità colombiane che non hanno escluso il suicidio. Ipotesi subito rigettata dalla famiglia e dagli amici di Mario che non credono affatto al suicidio. Anche L’ONU ha annunciato in una nota ufficiale di aver avviato un’indagine interna per determinare le vere cause del decesso.
Il Ministro degli esteri, Luigi Di Maio ha assicurato di mantenere alta l’attenzione sul caso Paciolla e al telefono con il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha dichiarato: “Massimo impegno sulla vicenda di Mario Paciolla”.
Troppe sono le ombre e le incongruenze che stanno emergendo di ora in ora su questo caso e che porterebbero a escludere il suicidio. Gli amici e i conoscenti di Mario hanno lanciato una petizione sul sito change.org per fare chiarezza sulla sua morte.
Bisogna non abbassare la guardia su questa drammatica vicenda e scoprire la verità sulla scomparsa del 33enne napoletano prima che si trasformi in un nuovo caso Regeni.
G.S.