Il seguente articolo può contenere spoiler.
RECENSIONE — Recentemente abbiamo già discusso molto dell’amaro in bocca che “Mare Fuori 4” ha lasciato in bocca a tantissimi dei suoi fan più affezionati. Abbiamo approfondito i diversi aspetti che hanno contribuito al calo di qualità della celebre serieTV Rai sotto il profilo narrativo. Naturalmente senza negare i meriti della regia di Ivan Silvestrini e delle performance recitative dell’intero cast. In questa sede vorremmo analizzare nello specifico le scelte poco vincenti nella rappresentazione di tre coppie romantiche.
ROSA E CARMINE. La loro relazione è stata costruita dagli sceneggiatori per ricalcare due cliché solitamente amati dal pubblico. In primis la dinamica dei “enemies to lovers”: due nemici tra i quali scoppia una travolgente passione. In secondo luogo, un’importante sfumatura da fiaba è stata conferita al tutto dallo stereotipo dell’amore contrastato dalle rispettive famiglie. I Ricci e i De Salvo un po’ come i Montecchi e i Capuleti. Non sveliamo nulla di nuovo spiegando che vestono i panni di una nuovissima versione 2.0 di Romeo e Giulietta di Shakespeare ambientata nell’IPM di Nisida piuttosto che nella Verona del XVI secolo.
Del resto già la love-story tra Filippo e Naditza era stato un remake in chiave moderna di Cenerentola. Eppure, senza sminuire il talento e la chimica professionale tra Maria Esposito e Massimiliano Caiazzo, Rosa e Carmine non fanno sognare allo stesso modo. È vero: c’è un turbinio di fan follemente sostenitrici della coppia. Tuttavia Rosa ha di per sé sempre stonato con il personaggio di Carmine per il quale Nina (Greta Esposito) aveva rappresentato sicuramente una dolce metà molto più adatta e credibile. Con il tempo poi la storia tra Carmine e Rosa si è ridotta a essere un cumulo di smancerie ripetitive, alternate a dialoghi melensi e decisioni contraddittorie per allungare il brodo.
BEPPE E SOFIA. È la coppia che nessuno ha compreso. Come, quando e perché la loro relazione sia nata in pochi lo hanno capito per davvero. Precisamente quando è scattata la scintilla tra i due? All’improvviso, da un episodio all’altro, Sofia decide di recarsi da Beppe per chiedere scusa e, senza una vera ragione, “si conoscono biblicamente”. L’evento non è anticipato da alcuna escalation di aneddoti che suggeriscano una forma di intesa emotiva o erotica di alcun tipo tra i personaggi. Prima non si è verificata nessuna vicenda shock che giustifichi tale repentina evoluzione del rapporto. Nessun fatto che suggerisca un avvicinamento progressivo tra i due come, nelle stagioni precedenti, era avvenuto per il Comandante e la Direttrice.
Eppure, da quel giorno in poi, addirittura il personaggio di Sofia diventa più dolce e più “mansueta”. Meno testarda e più sensibile nell’ascoltare le considerazioni di Beppe. Come in precedenza, anche questa volta il talento di Vincenzo Ferrera e Lucrezia Guidone non è in discussione. Si recriminano, invece, le scelte degli autori che non solo inventano trame senza svilupparle bene, ma propongono anche storylines che contengono un pizzico di sessismo. Il comportamento di Sofia sembra modellata sullo stereotipo di misoginia secondo cui “la donna sia acida se non fa sesso”. Nel momento in cui le si affianca un partner, senza nemmeno la premura di raccontare la relazione in maniera tridimensionale, “la bisbetica viene domata”. Senza parole.
EDOARDO, TERESA E CARMELA. Più che di una coppia, in questa circostanza, parliamo di un triangolo. Al centro Edoardo (Matteo Paolillo): il personaggio probabilmente più odiato dagli sceneggiatori che ne hanno massacrato la narrazione senza sfruttarne il potenziale. La coppia Edoardo e Teresa era stata uno dei cavalli di battaglia delle tre precedenti stagioni. Anch’essa non brillava per originalità, ma faceva sognare i cuori romantici: la ragazza perbene di Posillipo che si innamora di un detenuto di Nisida. Il pubblico sognava la redenzione per lui anche grazie all’amore di lei e per lei. Poi è arrivata la quarta stagione: Edoardo sembra essere diventato arido di sentimenti.
Teresa (Ludovica Cascione) sembra aver perso del tutto il lume della ragione. In passato aveva conservato sempre i piedi per terra, un buon grado di riserbo e dignità. Nell’ultima stagione, invece, sembra involvere in una bambina capricciosa che non si rende conto della realtà, che non riesce a soppesare e valutare le situazioni. Infine abbiamo Carmela (Giovanna Sannino), personaggio vissuto un po’ nell’ombra nelle prime due stagioni e approfondito meglio dalla terza in poi. Carmela ha sicuramente una forte carica e una sua coerenza nella serie. Tuttavia spiace che, da moglie tradita, venga disegnata anche come uno dei motori scellerati che spingono Edoardo sulla cattiva strada. Se è interessante proporla come antitesi di Teresa, dall’altra parte abbiamo ancora una volta la rappresentazione di una “Eva che spinge Adamo a mangiare la mela”. In parte sminuendo la responsabilità della figura maschile, povera vittima in parte anche dei consigli sbagliati.
Di Valentina Mazzella