Il 2023 sta confermando le aspettative degli esperti, con il mercato del lavoroche continua a dare riscontri positivi. Le ricerche dei talenti continuano, e ci sono settori in cui anzi i processi di recruiting continuano a crescere: si parla dell’Information Technology, del Sales, dell’Healthcare, dell’Engineering e del Finance.
Si sarebbe potuto pensare che crisi come l’inflazione, la guerra in Ucraina e la crisi energetica avrebbero bloccato questi trend, ma non è stato così. Al contrario, negli ultimi mesi in particolare si è registrato un cauto ma diffuso ottimismo.
«Il momento è particolarmente felice per i manager che desiderano portare la propria carriera a uno step successivo, passando da una posizione junior a una posizione middle, oppure da una middle a una posizione top» spiega Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati, società internazionale di head hunting specializzata nella selezione di personale qualificato e nello sviluppo di carriera.
«Negli ultimi mesi le richieste di manager di alto livello da parte delle aziende è continuato a crescere, in particolar modo nel campo dell’Industria 4.0, dell’automazione e dell’ICT. Il periodo» chiarisce l’head hunter «è infatti ricco di riorganizzazioni, di interessanti sviluppi, per non parlare della spinta dell’espansione del Private Equity».
Ma come approfittare di questo frangente?
«Chi mira a velocizzare il progresso di carriera deve muoversi lungo due direttrici parallele: da una parte è necessario continuare a far crescere le proprie capacità e le proprie competenze, mentre dall’altra è fondamentale emergere, promuovendo al meglio la propria immagine professionale» spiega Adami.
Ecco nello specifico le 4 attività da mettere al centro:
Investire nel proprio personal brand: quando si parla della ricerca di manager e ancor più di top manager, entrano automaticamente in gioco le tecniche di head hunting, con una parte via via sempre più importante di candidati che vengono selezionati non in seguito a una risposta a un annuncio di lavoro, quanto invece in seguito a un contatto diretto. Ecco che allora diventa fondamentale riuscire a distinguersi, creando un personal brand efficace. E no, non basta creare un profilo LinkedIn: è necessario promuovere la propria immagine in modo coerente ed efficace, offline come online, lavorando sulle proprie unicità e sui propri punti di forza.
Non smettere mai di imparare: continuare a investire sulla propria formazione è prezioso per due motivi; da una parte, ovviamente, permette di aggiornare le proprie competenze e di acquisirne di nuove; dall’altra è importante per dimostrare concretamente la propria ambizione, la propria voglia di crescere, dettaglio che ogni head hunter vuole riconoscere in un candidato a una posizione manageriale.
Approfittare del supporto di un consulente di carriera: il supporto di un career coach può fare la differenza, soprattutto in quei casi in cui si punta a un cambiamento di carriera e si cerca il modo più rapido, più efficace e più idoneo per affrontarlo. Avendo al proprio fianco un consulente è facile individuare e mettere in chiaro i propri limiti, i propri reali obiettivi, le proprie motivazioni e i propri punti di forza, per disegnare e seguire il percorso professionale ideale.
Fare networking è essenziale: come detto, quando si parla di executive research ci si affida spesso al contatto diretto dei potenziali candidati, senza passare per gli annunci di lavoro. Fare networking è quindi un’attività essenziale per chi desidera fare carriera nel mondo del management, nel mondo online – usando strumenti come LinkedIn – come in quello offline, sfruttando quindi momenti di incontro come conferenze, fiere del settore, incontri pubblici e via dicendo.