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L’uovo di Pasqua: storia e tradizione dalle origini al Cristianesimo

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Alcuni provano soddisfazione nel romperlo con un pugno, altri preferiscono aprirlo delicatamente in due metà. Ovviamente parliamo dell’uovo di Pasqua, gioia golosa per grandi e piccini. Oggi è sicuramente un prodotto molto gettonato sia nei laboratori artigianali di dolci che sugli scaffali dei supermercati, accanto alla consueta colomba pasquale. Non tutti però ne conoscono nel dettaglio la storia.

La simbologia dell’uovo è antichissima e condivisa quasi in tutto il mondo. Le fonti storiche confermano che già in diverse culture pre-cristiane fosse in uso lo scambio delle uova di gallina per festeggiare l’arrivo della primavera. Non di rado queste venivano decorate a mano. La consuetudine era condivisa da Egizi, Persiani, Greci e Cinesi, ma anche in India, in Iran, in Fenicia, in Finlandia, in Lettonia, in Estonia. Addirittura fra le popolazioni precolombiane in America. Secondo le mitologie pagane l’uovo era solitamente la rappresentazione sacra della “ripetizione della nascita esemplare”.

Con l’avvento dei Cristianesimo l’usanza è stata adottata come simbolo della resurrezione di Cristo. L’uovo ricorda un po’ un sasso privo di vita, come il sepolcro in cui fu deposto Gesù, da cui, nonostante tutto, può nascere sempre la vita eterna. I primi cristiani della Mesopotamia tingevano le uova di rosso come il sangue di Cristo versato sulla croce. Fu poi durante il Medioevo che il Cattolicesimo promosse la tradizione dello scambio di uova decorate con colorazioni diverse. Venivano perlopiù regalate ai servi. Non più simbolo della rinascita della primavera, divenne ufficialmente l’emblema della rinascita dell’uomo in Cristo. Seguì poi la pratica artistica di realizzare uova in materiale prezioso, come l’oro, l’argento o il platino, per aristocratici e nobili. Anche Edoardo I, re d’Inghilterra dal 1272 al 1307, commissionò oltre 450 uova per la sua corte.

Nel 1883 lo zar Alessandro III chiese all’orafo russo Peter Carl Febergé un gioiello per sua moglie. Così Febergé realizzò un uovo di smalto bianco con dentro altre piccole uova, su imitazione delle matrioske. L’uovo in cioccolato invece si è diffuso solo nel Novecento. Sebbene ci sia chi sostenga che Luigi XIV fu il primo a farlo preparare. Sicuramente la sua origine è posteriore all’importazione del cacao delle Americhe trattandosi di una pianta originaria del Messico. Alcune ipotesi affermano che l’uovo di cioccolato sarebbe stato inventato dai mastri cioccolatai torinesi del Settecento. Di certo sappiamo solo che fu la Cadbury, un’azienda dolciaria inglese, la prima a realizzare nel 1875 un uovo di cioccolato simile a quello odierno. Da quel giorno la produzione ha sempre cercato di reinventarsi nei sapori con innumerevoli varianti e cavalcare varie forme di marketing. Ormai da generazioni l’uovo di cioccolato allieta i palati e regala sorrisi a chi lo riceve.

Di Valentina Mazzella

 

 

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